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Crollo Ponte Morandi, Toti: «Chiesto lo Stato di Emergenza». Video

Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha confermato di avere firmato in mattinata la richiesta dello Stato di Emergenza Nazionale per il disastro di Ponte Morandi

Nella sede della Protezione Civile della Regione Liguria alle 12 è iniziato l’incontro con i media per gli aggiornamenti insieme con il capo dipartimento della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli e l'assesore alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, in cui sono state illustrate le prime misure urgenti prese per Genova e la Regione.

Nel corso della riunione, il capo della Protezione Civile ha sottolineato che tra le priorità, oltre alla ricerca di eventuali superstiti e al recupero dei corpi delle persone che hanno perso al vita nel crollo, c’è la rimozione delle macerie dal torrente Polcevera: «Si tratta di un aspetto molto importante perché come sappiamo la città di Genova può essere colpita da pesanti temporali, e la rimozione delle macerie è una questione di sicurezza primaria». 

Toti ha spiegato che anche la questione rifiuti è uno degli aspetti che andrà affrontato, visto che parte di Ponte Morandi è crollato sull’isola ecologia di Amiu, uccidendo anche 3 dipendenti: «Ci stiamo lavorando, cercheremo di risolvere anche questo aspetto».

Dal punto di vista delle polemiche sullo stato e sulla sicurezza di Ponte Morandi, il governatore ligure ha spiegato che «si è parlato varie volte del ponte a livello di dibattito giornalistico o scientifico, ma nessun allarme è mai arrivato a livello istituzionale. Se ci sono stati errori umani sarà la magistratura a stabilirlo. Chiederò però una cosa con forza in Prefettura: non ci può essere un’emergenza per cui, grazie all’accorato impegno di tutti, in pochi giorni si fa un lavoro enorme in Valpolcevera dove il ponte è caduto, e poi ci si arena in liti burocratiche tipiche del nostro Paese. Per me l’emergenza non finirà con il commosso addio alle vittime, ma quando la viabilità tornerà a essere come o meglio di quella che era, con tutte le grandi opere in fase di lavorazione, e non parlo solo di Gronda e Terzo Valico ma anche del raddoppio del Lungomare Canepa e del secondo anello ferroviario di Genova. L’emergenza finirà quando questa tornerà ad essere una regione normale, efficiente, efficace e sicura»

Toti ha quindi confermato che ci saranno ovviamente modifiche al traffico e ordinanze ad hoc per gestire l’assenza di un’infrastruttura fondamentale come Ponte Morandi: il traffico dal porto di Voltri dovrebbe venire deviato sull’A26, mentre i veicoli provenienti da Sampierdarena verranno incanalati sull’A7. Si lavora anche per accelerare la creazione della “superstrada” in lungomare Canepa.  A oggi, come confermato da Giampedrone, «la richiesta per le spese di prima emergenza è di 5 milioni di euro».

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