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Giovedì, 25 Aprile 2024

Attentati anarchici contro magistrati, i tre ripresi dalle telecamere nei vicoli. Video

Sono partiti da Genova i tre plichi esplosivi indirizzati ai magistrati torinesi Roberto Sparagna e Antonio Rinaudo (oggi in pensione), il 7 giugno 2017, e al direttore del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Santi Consolo, a Roma il 12 giugno successivo. È quanto emerge dall'inchiesta che ha portato all'arresto di tre anarco-insurrezionalisti, Giuseppe Bruna, 49enne, di Ferrara, Robert Firozpoor, 23enne iraniano infermiere nel modenese, e Natascia Savio, 35enne torinese, che è stata trovata in Francia nei pressi di Bordeaux.

La ricostruzione dei carabinieri

«Gli accertamenti svolti - precisano dal Ros - hanno evidenziato come i tre si fossero incontrati a Genova il 27 maggio 2017 per attuare il progetto eversivo. Nel capoluogo ligure, dove allora Bruna abitava prima di trasferirsi a Ferrara per svolgere attività di assistenza presso una struttura per anziani, i tre hanno acquistato i componenti per il confezionamento degli ordigni. Lo stesso Bruna e Savio, infatti, erano stati individuati dalle immagini di videosorveglianza della chiesa di San Luca, che li riprendeva mentre acquistavano presso un negozio gestito da cittadini cinesi le buste multiball all'interno delle quali sono stati nascosti gli ordigni. Nello stesso orario, in un adiacente internet point di Genova, erano stati ricercati in rete gli indirizzi dei destinatari a cui sarebbero stati inviati i pacchi esplosivi. Analoga ricerca era stata effettuata sul sito degli avvocati, da cui venivano scaricati mittenti fittizi. I tre arrestati si erano poi riuniti poco dopo venendo immortalati mentre passeggiavano camminando distanti. I tre, inoltre, avevano spento i telefoni proprio nell’orario a cavallo dell’acquisto dei componenti e delle ricerche web».

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