Alberto Scagni trasferito all'ospedale San Martino
Il 43enne dopo il brutale pestaggio in carcere a Sanremo è arrivato nel reparto carcerario del policlinico. Probabilmente sarà poi portato a Torino
Il 43enne dopo il brutale pestaggio in carcere a Sanremo è arrivato nel reparto carcerario del policlinico. Probabilmente sarà poi portato a Torino
Le motivazioni della sentenza tracciano il solco anche riguardo al fascicolo sui cosiddetti allarmi inascoltati
La dirigente dell’Asl era indagata per aver sottovalutato gli allarmi lanciati dalla famiglia. Gli agenti, invece, per omessa denuncia e omissioni atti d’ufficio. Per la procura il caso è chiuso ma il caso andrà di fronte a un gip, i genitori: "Siamo solo noi i colpevoli?"
Antonella Zarri e Graziano Scagni convocati dalla pm Paola Crispo nel processo per omicidio volontario in cui è imputato il figlio Alberto. "Pronti a testimoniare finalmente, la verità per noi è una univoca, non trattabile e tragicamente indimenticabile"
Chiuse le indagini sul fratello Alberto che il primo maggio uccise la ragazza con 24 coltellate. L'assassino potrà chiedere di essere interrogato prima del rinvio a giudizio
Sarebbe "prosciolta" la dottoressa della Salute mentale accusata di aver sottovalutato gli allarmi dei genitori, mentre restano nei guai gli agenti accusati di omessa denuncia e omissioni atti d'ufficio
Il consulente della procura, dopo aver fatto riaprire l'incidente probatorio, non si è presentato all'incontro per discutere la perizia psichiatrica. Antonella Zarri: "Altri mesi persi inutilmente sulla nostra pelle”
Ad annunciarlo a GenovaToday sono i genitori Antonella Zarri e Graziano Scagni: “Vorremmo che la borsa di studio intitolata ad Alice servisse agli allievi di polizia a studiare meglio la psicologia”
Il documento depositato in tribunale dall'avvocato Fabio Anselmo contiene accuse anche contro la dottoressa della Asl3 che non avrebbe attivato il tso e i vigili urbani che in seguito ad un controllo a casa di Alberto non avrebbero preso iniziative
La madre della vittima dopo la pubblicazione dei messaggi: "Condividere queste conversazioni è umiliante. Siamo costretti da questo Stato ad una vera e propria tortura spietata per cercare di avere giustizia perché la verità è già sotto gli occhi di tutti"