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Sampdoria: la strada è ancora lunga, ma serve una scossa

La Samp vista contro il Sassuolo è l'emblema di una situazione quantomeno confusionaria. C'è ancora tempo, ma occore svegliarsi, e in fretta

All’inferno andata e ritorno. La Samp arranca, fatica, sgomita e alla fine prende al Sassuolo un punto tirato per i capelli, grazie ad una carambola propiziata da Piovaccari.

I numeri sono impietosi: due punti nelle ultime tre partite, una sola vittoria in casa, un distacco sempre maggiore dalla vetta e, aspetto più preoccupante, un’assoluta mancanza di gioco, identità e prospettive.

Un quadro ancora più inquietante se la squadra vista con il Sassuolo cammina anziché correre. In nove giornate di campionato Atzori non ha ancora trovato nè un sistema di gioco convincente e affidabile, né gli uomini base chiamati a interpretarlo (vedi l’inspiegabile formazione iniziale vista domenica), né tantomeno una mentalità efficace. Mentre le altre volano.

Il tecnico di Collepardo ha ammesso le sue responsabilità, prendendosi anche colpe non sue. Cosa fare per invertire la tendenza e la rotta? Un punto focale intanto sarebbe una vicinanza maggiore della proprietà, che dovrebbe farsi sentire e “toccare un po’ il tempo” al gruppo facendo sentire la sua voce, e mettere un po’ di ordine nel marasma di una rosa oceanica difficilmente gestibile.

Il giovane Obiang è l’emblema di questa situazione schizofrenica: sinora è stato forse il migliore dei centrocampisti, eppure è finito fuori per due partite per fare spazio a un impresentabile Dessena.

La strada è ancora lunga, ci saranno molte salite e per farlo nel modo migliore andranno fatte le cose semplici, i giocatori andranno collocati nei loro ruoli più congeniali, la dirigenza che farà quanto è necessario trasmettendo serenità per quanto possibile, l’allenatore che dovrà dare una sterzata facendo scelte più ponderate e di buon senso. Solamente così la qualità e i valori alla lunga verranno fuori. Altrimenti saranno dolori.

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