Bologna Sampdoria, Delio Rossi: «Non siamo salvi, la partita è delicatissima»
Il mister doriano tiene alta la guardia in vista della sfida contro la squadra di Pioli, e rimanda tutti i discorsi sul rinnovo del contratto: «Ne parliamo a salvezza acquisita»
A Bologna per ritrovare una vittoria che manca ormai da troppo tempo: la Sampdoria di Delio Rossi cerca i punti necessari alla salvezza matematica nella sfida allo stadio Dall'Ara contro la squadra di Pioli, in programma domenica pomeriggio alle ore 15.
Un match delicato secondo i mister blucerchiato, che nella conferenza stampa ha espresso le propria opinione sul momento dei suoi: «Affrontiamo una squadra equilibrata e pragmatica, per fare risultato sappiamo di aver bisogno di una prestazione di spessore. Non dobbiamo fare calcoli: è una partita di delicatezza estrema».
Anche perchè la squadra non è ancora in una posizione tranquilla e il trend delle ultime partite non lascia tranquilli. Il derby con il Genoa (clicca qui per la vignetta) può avere restituito un pò di fiducia, ma non basta «Onestamente la Sampdoria non è salva, si deve ancora salvare. Nel calcio o arrivi o non arrivi, gli obiettivi o li centri o non li centri: non ci sono tappe intermedie. Tutti gli altri discorsi, compresi quelli sul mio contratto, sono rimandati a quando la Sampdoria sarà certa di confermarsi per un altro anno in questa categoria».
Un match ricco di insidie anche a causa delle numerose assenze in casa Samp. Qualche chance potrebbero averla anche due seconde linee come Poulsen e Renan: «Il possibile vantaggio di utilizzare giocatori che hanno giocato poco viene dal loro desiderio di mettersi in mostra e di conquistarsi un posto per il futuro; anche perché negli occhi della gente rimangono soprattutto le ultime partite. Paradossalmente chi ha fatto male sinora magari si mette in luce alla fine e può lasciare una buona impressione, viceversa chi chiude così così ne lascia una brutta».
Infine il tecnico torna sulla vicenda Krsticic-Matuzalem: «Io ho detto quello che pensavo subito dopo la partita. Il botta e risposta non mi interessa: la partita per me è finita al 90'. Interpretare quel fallo in quella maniera però ha dato un certo risultato. È come la guerra in Darfur, c'è ma nessuno lo sa. Se al posto di Krsticic ci fosse stato Totti o un altro grande se ne parlerebbe ancora adesso, come si parla della guerra in Afghanistan. Hanno subito liquidato le immagini di quel fallo, ma ci fosse stato un altro forse se ne parlerebbe ancora adesso».