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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Italia-Usa, Prandelli: «Non può stare in nazionale chi rischia lasciare squadra in 10»

Il ct azzurro nega di aver mai pensato di togliere la fascia di capitano a Buffon per le sue dichiarazioni dopo Milan-Juventus. Poi spiega perché ha lasciato a casa Balotelli e Osvaldo. Presentata seconda maglia

In vista della partita amichevole Italia-Usa di mercoledì 29 febbraio allo stadio Luigi Ferraris di Genova, il ct azzurro Cesare Prandelli ha preso posizione su alcune questioni che stanno animando il mondo del calcio in queste ore, per poi sostenere a spada tratta le sue scelte, schierandosi decisamente a favore del fair play in campo.

L'arroventato dopo Milan-Juventus 1-1 con le polemiche per il gol annullato ai rossoneri e il fuorigioco parecchio dubbio degli uomini di Conte non ha sporcato l'immagine di Gigi Buffon agli occhi di Cesare Prandelli. Il portierone azzurro era stato protagonista di un botta e risposta con il presidente dell'Aia Nicchi e qualcuno aveva ipotizzato un declassamento di Buffon, con la fascia di capitano affidata a un altro.

«No, non ho mai pensato di togliere la fascia di capitano a Buffon», così il ct azzurro ha fugato ogni dubbio. Cesare Prandelli ha difeso Buffon per le sue dichiarazioni sul gol fantasma in Milan-Juve anche se poi ha aggiunto che potrebbe parlarne con il capitano della Nazionale. «Gigi ha una grande credibilità e non ha bisogno di alcun tipo di difesa. In partita e nel post partita i giocatori vivono la tensione agonistica, non sono in grado di fare certe valutazioni su un gol-non gol. Poi a mente fredda e rivedendo le immagini si può anche ammettere. Ma non possiamo pretendere che in quei contesti un giocatore aiuti l'arbitro».

Prandelli ha difeso la sua posizione in merito ad alcuni atteggiamenti di certi giocatori, che non figurano per questo nella lista dei convocati. Si tratta di Balotelli e Osvaldo, i due attaccanti, il primo in forza al Manchester City e l'altro alla Roma, protagonisti di reazioni poco sportive. Il ct tutela il gruppo da eventuali situazioni critiche. «Basta con questo calcio delle reazioni e dei pugni - dice il ct azzurro - è un segno di debolezza. Non può stare in nazionale chi all'europeo rischia di lasciare la squadra in 10». Poi Prandelli ha ammesso di essere «rimasto molto dispiaciuto dal fatto che i due giocatori non lo abbiano chiamato».

Nel frattempo i vertici della Federcalcio e di Puma (sponsor azzurro fino al 2018) hanno presentato la seconda maglia della nazionale. La divisa ricorda la maglia bianca con la striscia azzurra sul petto usata dalla Nazionale nei Mondiali di Messico '70 contro Israele e in diverse partite del campionato del mondo del '74 in Germania. Nella foto è Gigi Riva ad indossare la storica casacca.

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