Genoa-Siena: ultras indagati chiedono scusa alla città
Sette dei nove ultras genoani sono agli arresti domiciliari, mentre gli altri due hanno l'obbligo di dimora e il divieto di uscire di casa dalle 20 alle 7. Per tutti gli indagati la difesa ha chiesto la revoca della misura cautelare
Genova - «Non pensavamo che ne potesse derivare una situazione del genere». Queste le parole degli ultras rossoblù al gip durante l'interrogatorio per i fatti di Genoa-Siena. Solo dichiarazioni spontanee da parte dei nove tifosi colpiti da custodia cautelare, con le scuse «alla città e ai tifosi». Precedentemente un altro indagato era stato sentito dal gip.
Sette dei nove ultras genoani sono agli arresti domiciliari, mentre gli altri due hanno l'obbligo di dimora e il divieto di uscire di casa dalle 20 alle 7. Per tutti gli indagati la difesa ha chiesto la revoca della misura cautelare o la sostituzione con una misura più attenuata anche per motivi di lavoro.