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Genoa, Preziosi sul sequestro dei beni: «Non ho commesso irregolarità»

La Guardia di Finanza ha sequestrato beni al presidente rossoblù e all'amministratore delegato Zarbano per il mancato versamento dell'iva del 2012, ma i due respingono le accuse

Enrico Preziosi e Alessandor Zarbano respingono le accuse della Procura di Genova sul mancato versamento di 8 milioni di euro di iva del 2012. Nella giorna di ieri la Guardia di Finanza ha sequestrato al patron rossoblù oltre 4 milioni di euro di beni e oltre 200 mila euro all'amministratore delegato Zarbano a titolo di sequestro nominale per equivalente.

I due hanno respinto con fermezza le accuse tramite una nota pubblicata sul sito ufficiale del Genoa:  «A seguito delle notizie divulgate siamo fermamente convinti di essere nell’assoluta liceità comportamentale e che il sequestro per equivalente sia conseguenza della segnalazione ricevuta per il reato, al momento solo ipotizzato, di omesso versamento IVA.

Come già riferito in una precedente comunicazione non riteniamo di aver commesso alcuna irregolarità e chiariremo la nostra posizione quanto prima. Si precisa altresì che la Società Genoa è estranea a qualsivoglia provvedimento di sequestro».

La società presenterà ricorso alla magistratura.

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