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Genoa, Preziosi: revocata la condizionale ma concesso l'indulto

La Corte d'Appello di Genova ha revocato al presidente del Genoa Enrico Preziosi la sospensione condizionale della pena applicata nel 2008 con le sentenze del tribunale di Como per bancarotta fraudolenta e di quello di Monza per truffa

Genova - La Corte d'Appello di Genova, su richiesta della Procura Generale, ha revocato al presidente del Genoa Enrico Preziosi la sospensione condizionale della pena applicata nel 2008 con le sentenze del tribunale di Como per bancarotta fraudolenta e di quello di Monza (sezione distaccata di Desio) per truffa. La Corte d'Appello gli ha anche concesso l'indulto.

All'epoca Preziosi era presidente del Como. La pena complessiva era stata di un anno, 11 mesi e 20 giorni. Preziosi aveva già usufruito dell'indulto per i 4 mesi inflitti dalla Corte d'Appello il 15 febbraio 2011 per frode sportiva in relazione alla partita Genoa-Venezia del 2005.

Sono però rimaste le pene accessorie, non condonabili, portate in esecuzione dalla Procura Generale a fine luglio. Il termine scadrà a fine gennaio. Con lo stesso provvedimento depositato il 31 dicembre scorso la Corte d'appello ha rigettato la richiesta dei difensori di Preziosi, cui si era opposta la Procura Generale, di applicare la continuazione tra i fatti di Como e Monza e quelli relativi alla sentenza di Genova.

Tra le pene accessorie, in esecuzione già da fine luglio, il divieto per Preziosi di accedere a luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche per sei mesi, e l'interdizione, per lo stesso periodo, dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese (Ansa).

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