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Derby di Genova alle 12.30, tifoserie pronte a disertare le gradinate

La decisione di giocare il derby Genoa-Sampdoria domenica 2 febbraio 2014 alle 12.30 proprio non va giù alle due tifoserie. I gruppi ultrà della Gradinata Nord e gli Ultras Tito Cucchiaroni invitano i tifosi a restare fuori dallo stadio

La decisione di giocare il derby Genoa-Sampdoria domenica 2 febbraio 2014 alle 12.30 sta scatenando un susseguirsi di reazioni. Prima i tifosi rossoblù, con un comunicato a firma 'I gruppi ultrà della Gradinata Nord', poi gli Ultras Tito Cucchiaroni hanno espresso la loro contrarietà a questa decisione.

Se non ci saranno cambi di programma, le due tifoserie hanno annunciato che resteranno fuori dallo stadio Luigi Ferraris. Qui di seguito i due comunicati in versione integrale.

Tutti fuori, per un derby con il Ferraris vuoto. È l’appello dei gruppi ultrà della Nord che vogliono così protestare contro la decisione di giocare la stracittadina contro la Sampdoria alle 12.30.

«Giocare il derby alle 12.30 è una scelta scellerata che merita una risposta decisa e determinata. Il calcio è sempre più lo zerbino delle televisioni, lo sport passa in secondo piano rispetto a conduttori leccapiedi e opinionisti dementi, i tifosi sono solo portafogli da scippare e da prendere per il culo e tutto con il benestare della LEGA CALCIO.

Invitiamo i tifosi del Genoa a lasciare il Ferraris vuoto e concentrarsi sotto la Gradinata Nord seguendo le iniziative che saranno indicate. Non tralasceremo nessuna forma di protesta, tutti voi che avete deciso l’orario del derby meritate una risposta......LA RISPOSTA CI SARA’ E NON VI PIACERA’!!!!

Prenderemo di mira chi è responsabile di questo schifo: le televisioni a pagamento, i giornalisti che sul calcio mangiano e sui tifosi sputano e la lega calcio.

Chiunque volesse entrare al Ferraris troverà uno stadio spoglio: niente tifo, nessuna sciarpa, nessuna bandiera, nessuna coreografia....la nostra coreografia la vedrete in mezzo alla strada!!!! Noi siamo pronti a vendere cara la nostra pelle, voi preparatevi a difendere la vostra!!! NO AL CALCIO MODERNO!!! TUTTI FUORI DALLO STADIO.....FINO ALL’ULTIMO UOMO!!!!»

I gruppi ultrà della Gradinata Nord

Una goccia. Non l’unica goccia, ma quella determinante. La goccia che fa traboccare il vaso. Il derby alle 12.30 è un'offesa.

Un'offesa, prima di tutto, ai tifosi genovesi, che guardano a questa partita con l’attesa e la trepidazione di una finale. Relegarla all’orario normalmente destinato all’incontro più scalcinato è uno schiaffo che non si può accettare.

È un'offesa alle due società, legate mani e piedi ai denari delle televisioni che le tengono in vita; talmente sottomesse da non proferire parola di fronte a questa decisione sconcertante.

Il derby di Genova è una partita storicamente povera di contenuti tecnici. I valori veri del derby sono altri: un'atmosfera che ha pochi eguali al mondo. Una rivalità acerrima, insuperabile, durissima. Uno scenario bollente sugli spalti che supera i 90 canonici minuti di gioco.

È questo che le televisioni si vendono. Altro che la partita, si vendono noi!

Qui non siamo a Milano, che i campioni sono in casacca e braghette. Qui i campioni sono trentamila persone, genovesi, che escono di casa e vanno ad assiepare le gradinate di Marassi.

Perciò questo oltraggio non lo accettiamo. Rivendichiamo il ruolo di principali protagonisti dello show. Quanto vale ancora lo show senza noi tifosi? Ce lo diranno alle 14.15 di domenica 2 febbraio. Perché noi non entreremo!

Lasciamogli trasmettere il “loro” derby. Che la nostra assenza li costringa a riflettere sul valore dei tifosi, una volta di più. Noi resteremo a presidio della nostra gradinata. Prima, durante e dopo.

Ultras Tito Cucchiaroni

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