Sampdoria, dallo zero a Ferrero al dieci alla Sud e al capitano: diamo i numeri
Da zero a dieci, la stagione dei blucerchiati che si è conclusa con la salvezza
Da zero a dieci, il campionato della Sampdoria tra numeri, curiosità e pagelle. Una stagione sofferta, iniziata con D'Aversa in panchina e Ferrero alla presidenza e terminata con Giampaolo e Lanna. Nel mezzo i problemi giudiziari del Viperetta, il vortice di risultati negativi, il ritorno in massa dei tifosi allo stadio, due derby vinti e una salvezza conquistata con le unghie. Ciliegina sulla torta, per i sampdoriani, la contemporanea retrocessione del Genoa, con Audero e Sabiri a vendicare l'ormai noto gol di Boselli. Via con il servizio.
Genoa, dallo zero di Yeboah ai tifosi da dieci: diamo i numeri
0. All'era Ferrero. Al netto di qualche discreto risultato sul campo rimane la desertificazione creata dall'ex presidente, culminata in una stagione da brividi, ma spazzata via dall'amore dei tifosi con l'arrivo di Lanna, che ha rimesso la chiesa al centro del villaggio. C'è ancora moltissimo da fare, ma le bandiere blucerchiate sono tornate a sventolare con orgoglio. Stile Samp, bentornato.
1. Quanti rigori ha parato Audero quest'anno? Uno. Fondamentale. Nel derby. La parata su Criscito al 96' pesa come un macigno: da una parte ha lanciato i blucerchiati verso la salvezza, dall'altra ha affossato i 'cugini'. Vendetta.
2. Come le presenze di Giovinco con la maglia blucerchiata. Doveva sostituire Gabbiadini dopo l'infortunio, di fatto non è mai stato a disposizione. Chi l'ha visto.
3. Come i gol segnati da Sabiri nella seconda metà di stagione. Acquisto fondamentale del mercato invernale e forse uno dei migliori degli ultimi anni. Andatura aristocratica, piedi buoni e nessuna paura di forzare la giocata. Rimangono misteriosi i motivi per cui si trovasse ancora nel pantano della Serie B, ma bravissimi i dirigenti blucerchiati a fiondarsi su di lui. Speranza.
4. Come i gol segnati da Gabbiadini nel derby della Lanterna, sarebbero stati cinque (con tanto di record storico al pari di Baldini e Bassetto), se la Lega di Serie A non avesse deciso di declassare ad autogol di Vanheusden uno dei due gol segnati nel match di andata. Quanto è mancato Manolo alla Sampdoria nella seconda parte di campionato, sei le marcature prima dell'infortunio, con lui in campo, probabilmente, sarebbe arrivato qualche goal in più per una salvezza meno sofferta. Qualità.
5. Il numero sulla maglia di Stefano Sensi e, forse, il voto alla sua esperienza in bluerchiato. Doveva essere l'uomo del salto di qualità, ma dopo l'esordio con il botto contro il Sassuolo si è perso tra problemi fisici e prestazioni al di sotto delle aspettative. Delusione.
6. Come i punti conquistati nei derby. Fondamentali per la salvezza dei blucerchiati e nell'economia della zona retrocessione anche per il Genoa, retrocesso per mille motivi, ma anche per gli zero punti conquistati contro una diretta concorente. Sabiri non lo sapeva, Audero neppure.
7. Come i goal segnati da Candreva, trascinatore più con D'Aversa che con Giampaolo, ma fondamentale con i suoi numeri (si ggiungono dieci assist) per la salvezza finale. Esperienza.
8. Alla combo Giampaolo-Lanna, fondamentale per condurre in porto la nave blucerchiata. Il presidente ha rimesso la sampdorianità al centro mentre il tecnico si è messo in gioco conquistando una salvezza assolutamente non scontata. Per alcuni rimane un 'talebano', alla fine ha dimostrato di poter rinunciare alle proprie idee per un obiettivo più grande. Ciliegina sulla torta i numeri nel derby, confermati anche in questa seconda esperienza genovese: 7 gare giocate con due pareggi e cinque vittorie. Amuleto.
9. A Ciccio Caputo, attaccante umile, che ha fatto la gavetta e per l'ennesima volta è andato in doppia cifra. Capocannoniere blucerchiato con i suoi undici goal e attaccante vecchia scuola, poco appariscente, ma sempre efficace. Letale.
10. Ai tifosi della Sampdoria e a Fabio Quagliarella. I primi si sono caricati la squadra sulle spalle spingendola, in maniera commovente, verso una salvezza che, soprattutto dopo la sconfitta contro la Salernitana, sembrava davvero difficilissima. Il capitano ha giocato e segnato meno del solito, ma ha sempre stretto i denti lottando contro gli acciacchi. Dal campo o dalla panchina ha sempre dato tutto e ha spronato i propri compagni nei momenti più complicati. Decisiva la doppietta contro L'Empoli, prezioso il gol contro l'Udinese e bellissimo quello contro la Fiorentina. Applausi.