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Sabato, 20 Aprile 2024
Calcio

È morto Sinisa Mihajlovic

L'ex calciatore e allenatore della Sampdoria si è spento dopo una lunga malattia, lunedì 19 dicembre a Roma i funerali

Sinisa Mihajlovic è morto. Dopo anni di dura lotta contro la leucemia mieloide l'ex allenatore e calciatore della Sampdoria ha dovuto alzare bandiera bianca e si è spento venerdì 16 dicembre 2022, all'età di 53 anni. Mihajlovic, guerriero dentro e fuori dal campo, ha combattuto fino alla fine. Lascia la moglie, Arianna Rapaccioni e sei figli: Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nicholas, avuti con l'ex showgirl romana, e Marko, avuto da una precedente relazione.I funerali si svolgeranno lunedì 19 dicembre 2022 a Roma, alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Piazza Esedra, alle ore 11.

Chi era Sinisa Mihajlovic

Nato a Vukovar il 20 febbraio 1969, Mihajlovic inizia la propria carriera in patria con il Borovo e, dopo un passaggio al Vojvodina, si consacra con la gloriosa maglia della Stella Rossa di Belgrado, con la quale vince titoli nazionali e la storica Coppa dei Campioni 1990/1991. Arriva in Italia nel 1992 e per due stagioni gioca per la Roma, nel 1994/95 viene acquistato dalla Sampdoria di Enrico Mantovani e a Genova rimane fino al 1998 con un totale di 110 presenze e 12 goal, indimenticabili i suoi calci di punizione, veri e propri missili terra-aria. Torna a Roma, sponda Lazio, nel 1998 e rimane in biancoceleste fino al 2004 vincendo una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, uno scudetto e due Coppe Italia. Chiude la carriera a Milano con la maglia dell'Inter tra 2004 e 2006 con un altro scudetto e due Coppe Italia in bacheca.

Nel 2008 comincia ad allenare a Bologna. Catania e Fiorentina sono le tappe successive prima del ritorno alla Sampdoria. Subentra a Delio Rossi nel novembre 2013 e porta i blucerchiati alla salvezza, nel 2014/2015 è protagonista di una bella cavalcata con il settimo posto finale e la qualificazione in Europa League. Milan, Torino, Sporting Lisbona e di nuovo Bologna le successive avventure del tecnico serbo, prima di essere costretto a fermarsi a più riprese per la malattia. Tra 2012 e 2013 ha anche allenato la Serbia, la sua nazionale.

La malattia di Mihajlovic

Era stato lo stesso Mihajlovic a parlare della sua malattia in una dura conferenza stampa del luglio 2019, in cui aveva raccontato: "Da alcuni esami sono emerse anomalie che quattro mesi fa non c'erano e da ulteriori accertamenti ho scoperto di avere la leucemia acuta. Sono stato due giorni chiuso in camera a riflettere e piangere, non lacrime di paura, ma di rispetto, perché so che vincerò questa battaglia, per me, per mia moglie, per la mia famiglia e per tutti coloro che mi vogliono bene". Dopo le cure era tornato ad allenare il Bologna e, quando tutto sembrava superato, a marzo 2022 aveva annunciato un ritorno della malattia. Ha continuato ad allenare fino a inizio settembre quando, dopo alcuni risultati negativi, è stato esonerato. Nell'ultimo periodo il peggioramento, fino alla notizia della morte.

Il cordoglio della Sampdoria: "Uomo vero e coraggioso"

Un cuore spezzato e 'Ciao Sinisa'. Questo il post della Sampdoria sui social per ricordare il suo ex giocatore e allenatore. La società ha poi espresso il proprio cordoglio attraverso il sito ufficiale ricordando alcuni dei momenti più belli vissuti nelle due esperienze in blucerchiato, dalle 'bombe' su punizione alle tante battaglie vissute sul rettangolo verde, prima come calciatore e poi come allenatore: "Sinisa che era ed è tutto questo: un uomo vero e coraggioso, un'autentica leggenda che noi, alla Sampdoria, non dimenticheremo mai".

Gli Ultras Tito: "Ci hai onorato e dimostrato rispetto"

Gli Ultras Tito hanno pubblicato un discorso di Mihajlovic commentando: "Con queste parole ci hai onorato e dimostrato quel rispetto che tra noi non è mai mancato. Buon viaggio grande Sinisa"

"Giocare nella Sampdoria deve essere per tutti un onore. Questo è un club prestigioso, con 67 anni di storia. E se qualcuno dei miei giocatori questa storia non la conosce gliela ricorderò io. Ricorderò ai miei giocatori, che la maglia che indossano è stata vestita in passato da grandi giocatori e grandi uomini. Sono talmente tanti che me li sono dovuti scrivere per ricordarli tutti: potremmo partire dagli anni '50 e andare avanti e citare Suarez, Skoglund, Brighenti, o dire che qui ha giocato un Ct Mondiale come Lippi. [...] Questa è stata la squadra di una coppia irripetibile, tra le più grandi della storia del calcio italiano, come Vialli e Mancini, di una freccia come Lombardo, di talenti come Dossena e Salsano, di attaccanti come Chiesa e Montella. Fino a Cassano e Pazzini. E ne dimentico tanti... In panchina si sono seduti miti come Fulvio Bernardini e Vujadin Boskov, e tecnici innovatori come Eriksson. Questo club negli ultimi 30 anni è stata gestito da due grandi famiglie: Mantovani e Garrone. E io ho avuto l'onore di conoscerle entrambe. Qui solo vent'anni fa si vinceva una Coppa delle Coppe, uno scudetto e si è persa ai supplementari una Coppa dei Campioni. [...] Perché nella sua storia la Samp è anche caduta ma si è sempre rialzata."

La Federclubs: "Ciao grande guerriero"

Il cordoglio della Federclubs: "Ciao grande guerriero, riposa in pace e sostienila da lassù.Un abbraccio e condoglianze alla famiglia Mihajlovic".

La Lega Serie A: "Forza e umanità" 

La Lega Serie A si è unita nel ricordo: "Profondamente addolorati per la scomparsa di Siniša Mihajlović, icona di calcio e di vita. La sua classe purissima come calciatore e allenatore, la sua forza e la sua umanità sono un esempio che lascia un solco indelebile nel calcio italiano e mondiale". I social sono poi stati inondati di post realizzati da tutte le società di calcio della massima serie e da tantissimi colleghi, calciatori, allenatori, compagni e avversari di tante battaglie hanno reso omaggio al grande guerriero serbo.  

Roberto Mancini: "Amico mio, hai lottato come un leone"

Il ricordo di Roberto Mancini, ex compagno di squadra e amico di una vita: "Un giorno che non avrei mai voluto vivere. Ciao Sinisa, amico mio. Hai lottato come un leone, resterai sempre al mio fianco. Questo è un giorno che non avrei mai voluto vivere, perché ho perso un amico con cui ho condiviso quasi 30 anni della mia vita, in campo e fuori. Non è giusto che una malattia così atroce abbia portato via un ragazzo di 53 anni, che ha lottato fino all'ultimo istante come un leone, come era abituato a fare in campo. Ed è proprio così che Sinisa resterà per sempre al mio fianco, anche se non c'è più, come ha fatto a Genova, a Roma e a Milano e successivamente anche quando hanno preso strade diverse".

Anche il Genoa saluta Sinisa

Anche il Genoa si è unito al lutto: "Addio a Sinisa Mihajlovic. Ci uniamo al dolore della sua famiglia e partecipiamo al lutto del calcio italiano".

Toti: "Altissimi valori umani e morali"

"Regione Liguria esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Siniša Mihajlović. Calciatore e allenatore di grandissima esperienza internazionale, ha legato all’Italia, e in particolare alla città di Genova, diversi anni della sua importante carriera, lasciando nel cuore dei tifosi sampdoriani, ma anche di quelli genoani, il ricordo di un professionista eccezionale e di una persona dagli altissimi valori morali e umani. In questi ultimi anni era diventato un esempio di coraggio per la sua capacità di non arrendersi alla malattia, dimostrando una forza e una grinta esemplari. Dopo il primo ciclo di cure era tornato a sedersi sulla sua panchina di allenatore diventando, così, un esempio per le persone che, come lui, stavano affrontando gravi problemi di salute. Alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutto il mondo del calcio le nostre più sentite condoglianze". Così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti dopo la notizia della morte dell’ex giocatore e allenatore.

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