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Giro d'Italia: niente Fasce ma nuovo ponte, percorso stravolto e deludente per tutti (o quasi)

Delusione tra gli appassionati di ciclismo e disappunto da parte dei parenti delle vittime del crollo di ponte Morandi per le modifiche al percorso della tappa Parma-Genova

Il cambio di percorso deve avere colto di sorpresa anche la Regione visto che l'assessore allo Sport Simona Ferro, in occasione della presentazione delle tappe liguri del Giro d'Italia 2022, martedì 29 marzo, dichiarava:

"Quello che sembrava un sogno ora è una realtà - diceva Ferro - e dopo 7 anni il Giro d'Italia torna in Liguria. Saranno due le tappe che ospiteremo: l'arrivo a Genova nel suo salotto di via XX Settembre, ma non prima dell'inedita salita molto impegnativa del Monte Becco e la ripartenza da Sanremo per una tappa di 150 km che porterà il Giro fino a Cuneo con la nostra costa in primo piano nel tratto Sanremo-Imperia. Sarà un Giro che permetterà non solo di apprezzare l'altissimo livello agonistico di questi campioni e di sottolineare come il ciclismo sia una delle attività sportive più amate e praticate dai nostri cittadini, ma anche di poter ammirare i tratti di litorale e di entroterra che la nostra regione generosamente ci offre diventando una vera protagonista a 360° con i suoi percorsi tra monti e mare. Orgogliosi di esserci".

Già perché, oltre alla novità, per nulla gradita ai familiari delle vittime del crollo di ponte Morandi, del passaggio su ponte Genova San Giorgio, la tappa Parma-Genova non transiterà da monte Becco. Niente pubblico ammassato sui tratti più duri della salita dunque, l'ascesa non ci sarà. A quanto pare è stata esclusa per la pericolosità della discesa, ci permettiamo di dire dovuta per lo più al manto stradale che alle caratteristiche proprie del tracciato.

In consiglio comunale l'assessore Piciocchi ha spiegato che le strade non verranno riasfaltate e che agli orgnizzatori vanno bene così. Insomma quello che sembrava un ritorno in grande stile della Corsa Rosa nella nostra regione, si è trasformato più una passerella, svuotata dei suoi contenuti agonistici.

Trensasco è una salita breve anche se impegnativa, ma solo per la pendenza che si incontra in alcuni tratti, e per i professionisti non rappresenta certo un'asperità da temere. Discorso diverso sarebbe stato per il monte Becco, forse con pendenze meno dure, ma più lunga e tecnica.

Va a finire che gli appassionati di ciclismo genovesi, invece di organizzarsi per assistere al passaggio della corsa nella loro città, ragioneranno di andare sulle strade di qualche tappa di montagna, per compensare alla delusione di un percorso, che non rende merito a Genova e alla sua storia recente. Vero il ponte San Giorgio è stato costruito a tempo record, ma lì si è consumata una tragedia che si poteva evitare, così come si poteva fare a meno di stravolgere una tappa affascinante, che così comporterà anche la chiusura temporanea dell'autostrada.

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