rotate-mobile
Lunedì, 25 Settembre 2023
Earth Day Italia

Rose della Valle Scrivia per Slow Food

Lo sciroppo della Valle Scrivia sta per ottenere l'ambito presidio, perché salva dall'oblio un prodotto tradizionale con tante virtù

È una fiore all’occhiello del Genovesato e ora sta finalmente per ottenere il riconoscimento che gli spetta: lo sciroppo di rose della Valle Scrivia è ufficialmente a un passo dal presidio Slow Food.

L’Associazione delle rose della Valle Scrivia, che è nata nel 2000 ed è composta da aziende agricole e singoli produttori dell’entroterra genovese, ha recuperato le antiche ricette dello sciroppo e della confettura di rose rugose e muscose dell’Alta Valle Scrivia, per salvare dall’oblio un prodotto tradizionale dalle molte virtù. Lo sciroppo di petali di rosa ha un colore e un profumo intensi; è fatto solo con rose, zucchero e limone, senza coloranti né conservanti, in piccoli laboratori coi fiori coltivati in valle senza l’uso di prodotti chimici. Si può utilizzare come bibita diluito in acqua fresca, o come aperitivo aggiunto a vino bianco. Nel tè caldo sostituisce lo zucchero, e dà un gusto particolare a sorbetti e gelati, panna cotta, yogurt, macedonie e crêpes.
 
Per queste sue caratteristiche sta per diventare uno dei presidi dell’Associazione no profit Slow Food, che attualmente in Italia sono 224 e rappresentano il risultato di un lavoro di dieci anni che ha affermato con forza valori fondamentali: la tutela della biodiversità, dei saperi produttivi tradizionali e dei territori, che oggi si uniscono all'impegno a stimolare nei produttori l'adozione di pratiche produttive sostenibili, pulite, e a sviluppare anche un approccio etico (giusto) al mercato.

Slow Food Italia ha accolto la richiesta dei produttori di creare e assegnare un "contrassegno" di identificazione, tutela, valorizzazione da apporre sulle confezioni dei prodotti, che consenta ai consumatori di identificare i prodotti presidiati, tutelandosi dai falsi sempre più numerosi sul mercato.
Per il nostro sciroppo, spiega Antonello Barbieri, consigliere del Comune di Busalla, sarebbe un “veicolo di pubblicità e conoscenza del prodotto a livello nazionale, europeo e mondiale”. E sarebbe sicuramente un attestato importante anche per il territorio della valle, dove da secoli le favorevoli condizioni ambientali hanno permesso la diffusione di queste varietà di rose e quindi la produzione di preparati utilizzati anche per le loro proprietà officinali. Quest’anno, tra l’altro, pare che lo sciroppo sia ancora più profumato del solito: “La fioritura è stata tardiva – spiega la presidente dell’Associazione Viviane Crosa – e il succo ci ha guadagnato tanto”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rose della Valle Scrivia per Slow Food

GenovaToday è in caricamento