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Mobilità sostenibile: Genova nella top ten, ma…

Nel rapporto Euromobility il capoluogo ligure si posiziona decima nella classifica generale, ma è a metà strada, tra virtuosismi e imperfezioni, per numeri di automobili e motocicli ogni 100 abitanti

Rispetto a Livorno, che ha il negativo primato di essere la città con il maggior numero di ciclomotori e motocicli (oltre 25 ogni 100 abitanti), Genova si posiziona appena prima (poco meno di 25 per 100 abitanti). Ad affermarlo il settimo Rapporto "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città", elaborato da Euromobility con il contributo e il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare.
Il capoluogo ligure è nella top ten della classifica generale, ma si piazza a metà strada fra la virtù e il peccato, infatti, in beffa al dato negativo per numero di motocicli e ciclomotori, non è messa male per numero  di automobili e si posiziona pochissimo sotto la media europea che è di 47,7 veicoli per cento abitanti.

Per quel che riguarda le due ruote più inquinanti Genova non è messa malissimo: circa il 23% sono Euro 0 (Foggi detiene il primato negativo con il 45,8%).

Per quel che riguarda la qualità dell’aria, Genova è salve per un soffio: ultima tra le sole otto città che rispettano tutti i limiti imposti dalla normativa. Rispetto alla città più "eco-mobile" d'Italia, invece il capoluogo ligure si colloca in coda alla classifica. Infatti, se Venezia sale sul podio perché possiede la più estesa area pedonale (per ragioni ‘fisiologiche’) Genova si piazza al quarantaquattresimo posto.

Invece la nostra città è messa bene per quel riguarda trasporto pubblico: è sesta, per numero di passeggeri trasportati per abitante, in questo caso intorno più di 250 ed è sesta anche per quel che riguarda le zone a traffico limitato (ZTL).
Malissimo invece per il bike sharing: circa cinquanta iscritti al servizio, mentre a Torino (prima in classifica) sono 18.000. Inoltre in confronto alle città emiliane di Modena, Reggio Emilia e Ferrara che offrono il maggior numero di km di corsie ciclabili per abitante, Genova è ultima, quasi zero percorsi per i ciclisti.

In generale dati positivi si possono riscontrare su tutta la Penisola come ha affermato Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility: "Questo settimo Rapporto segnala che finalmente inizia a ridursi il tasso di motorizzazione, aumentano i veicoli a basso impatto in uso dai Comuni e dalle loro aziende e riprende anche la crescita del numero di auto a metano e gpl, che raggiungono il 7.5% del parco nazionale circolante”, Genova, però, è sotto la media, appena oltre il 3% circa, molto poco in confronto alle città più virtuose che superano il 18%.

Bertuccio sottolinea che il Rapporto purtroppo “conferma, purtroppo, che ai servizi innovativi credono più i cittadini che i loro amministratori: se il bike sharing mostra una crescita a due cifre percentuali sia di utenti sia di biciclette, al car sharing si rivolgono sempre più cittadini ma le automobili diminuiscono del 2.4%.”.

Anche il Presidente Riccardo Canesi non fa salti di gioia, ma anzi bacchetta le amministrazioni “che dimostrano ancora di non aver compreso appieno quanto faccia bene alla salute delle città e a quella dei cittadini la mobilità attiva, l’uso cioè dei propri piedi e della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. I percorsi in città sono ancora troppo poco sicuri e l’impegno sul piano culturale è scarso o addirittura assente”.

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