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Martedì, 19 Marzo 2024
Costume e società

Cosa vuol dire "stanco"? Storia di un "falso amico" genovese

Attenzione ai falsi amici: "stanco" in genovese antico non vuol dire affaticato bensì... tabaccaio!

Chi studia le lingue straniere sa cosa sono i "falsi amici": parole che - pur presentando una notevole somiglianza morfologica o condividendo le radici con termini di un'altra lingua - hanno preso significati divergenti. Un po' come il classico esempio di "cold" che in inglese non vuol dire "caldo", nonostante il termine sia simile, bensì "freddo".

Come tutte le lingue, anche il genovese ha i suoi falsi amici: uno dei più celebri è "stanco" (si legge con la "u" finale), che non significa affaticato bensì... tabaccaio.

Strano ma vero: a svelarlo è il "Piccolo dizionario etimologico ligure" di Fiorenzo Toso. Si tratta comunque di una forma ormai desueta almeno a Genova, ma comunque diffusa in passato in tutta la Liguria.

Il termine arriverebbe dallo spagnolo "estanco" che nel XVII secolo significava "monopolio di stato" e successivamente è stato utilizzato per indicare appunto la rivendita di tabacchi e altri generi di monopolio. Questa parola deriva a sua volta dal verbo "estancar", cioè "sospendere", a significare proprio il passaggio con cui la vendita di una determinata merce veniva riservata solo più allo stato. Probabilmente dallo spagnolo è derivato il termine genovese, e da qui anche la parola nel sassarese e nel dialetto dell'Isola d'Elba.

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