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Venerdì, 19 Aprile 2024
Costume e società

Lo Stadio Luigi Ferraris compie 112 anni: quando è nato e come si è trasformato negli anni

Tra gli impianti più antichi d’Italia, non ha soltanto ospitato partite di calcio e di rugby ma anche importanti concerti come quello di Lou Reed, Bruce Springsteen o Vasco Rossi

Noto anche come lo stadio di Marassi o semplicemente Marassi, lo stadio comunale Luigi Ferraris è il cuore del mondo calcistico genovese. Scorre nelle sue vene l’acceso tifo delle squadre della città, Genoa e Sampdoria, che si spartiscono le due Gradinate. Lo stadio in via Giovanni De Prà, con i suoi 105 metri di lunghezza, 69 di larghezza e il suo modello da stadio inglese, è uno dei più antichi impianti tuttora in uso per sport, dato che la sua data di inaugurazione risale al 1911.

I posti a sedere sono quasi 37 mila e hanno ospitato non solo tifosi di calcio, ma anche amanti del rugby e fan di concerti musicali. Essendo di proprietà comunale, aal 2016 è in gestione alla società Luigi Ferraris s.r.l., posseduta dai due club calcistici cittadini. 

Le origini

Non si ha una data precisa per l’inizio della costruzione, ma convenzionalmente si cita il 10 luglio 1910 come giorno simbolico di inizio dei lavori. Ai tempi il presidente del Genoa era Edoardo Pasteur e fu lui ad accettare la proposta di costruire un campo all’interno del galoppatoio della sua proprietà, nel complesso cinquecentesco della Villa Centurione Musso Piantelli. 

Il 22 gennaio 1911, centododici anni fa, si gioca la partita tra Genoa e Inter che inaugura ufficialmente il “Campo del Genoa di via del Piano”. La squadra genovese rivale ai tempi si allenava nel campo sportivo adiacente, la Cajenna, separato soltanto da uno steccato e diventato poi di possesso del Genoa, nel 1926. Dopo aver riunito i rappresentanti dell’Andrea Doria e aver pagato loro un indennizzo pari a 20 mila lire, il Genoa decide di costruire al posto della Cajenna una nuova tribuna, situata a nord del campo, che presto si sarebbe trasformata nella sede del tifo più caldo della tifoseria rossoblù: la Gradinata Nord – a cui presto si contrappose la Sud, cuore del tifo blucerchiato. 

Il Ferraris negli anni

I lavori di ampiamento dello stadio di via del Piano si conclusero nel 1932. Il 1 gennaio 1933 lo stadio fu intitolato a Luigi Ferraris, capitano del Genoa caduto durante la Prima Guerra mondiale. Durante la cerimonia di intitolazione la sua Medaglia d'argento al Valor Militare fu sotterrata in prossimità della porta di gioco situata sotto la gradinata Nord.

Nel 1934 lo stadio genovese ospitò la partita dei mondiali tra Spagna e Brasile e nel 1949 registrò un record di presenze – più di 60 mila spettatori – in occasione dell’amichevole Italia-Portogallo, conclusosi 4 a 1.  Nel 1990 il Ferraris ospitò come altri stadi italiani quella Coppa del Mondo passata alla storia come Italia 90 e per l’occasione venne, durante i mesi precedenti, quasi totalmente demolito e ricostruito, su progetto dell’architetto Vittorio Gregotti. 

Il 28 maggio 2011, per festeggiare i cento anni dello stadio, è stato organizzata dal club Figgi do Zena una partita tra nazionale stilisti ed ex giocatori genoani. Da maggio del 2019 il Ferraris è oggetto di un restyling totale, iniziato dalle Tribune, che lo sta portando a rivaleggiare tra gli stadi più belli d’Italia. Durante l’estate 2022 è stata messa a nuovo la Tribuna Centrale e spostata la Tribuna Superiore dell’Area Stampa, permettendo la realizzazione di quattro sky box con vetrata verso il campo e una nuova Lounge Area con vista diretta sul terreno di gioco. 

Lo stadio Ferraris e la musica

Lo stadio genovese fu anche palco di numerosi artisti nazionali e internazionali. Il primo concerto al Ferraris è stato quello del cantautore statunitense Lou Reed, l’11 giugno 1980. Pochi giorni dopo fu il turno di Edoardo Bennato e l’anno seguente, sempre a giugno, di Bruce Spingsteen, che scelse Genova come ultima tappa italiana del Reunion Tour. Nel 1982 si esibì qui Claudio Baglioni. Nel 2000 il palco dello stadio genovese ospitò Ligabue, nel 2003 il gruppo musicale Buio Pesto, nel 2004 Vasco Rossi, con Buoni o Cattivi Tour. Sono stati tanti i nomi presenti sulle locandine del Ferraris, tra questi: Miguel Bosé. Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Frank Zappa, Joe Cocker, Pino Daniele e Fabrizio De André, oltre al cantante inglese di fede genoana Jack Savoretti.

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