«A Genova il benvenuto ai turisti è con gli schiaffi»
Un professore universitario, in visita a Genova insieme a una comitiva, ci ha scritto per raccontare un episodio accaduto durante la loro permanenza in città. La vicenda è stata segnalata anche a Comune di Genova e Regione Liguria. Al momento non è stata sporta denuncia, «sarà presentata se non giungeranno le scuse formali della guida. È stato fatto debito verbale di quanto occorso dalla pattuglia intervenuta che ha verificato che erano inedite le accuse e verificato tramite 10 testimoni l'avvenuta aggressione con sberle», spiega la persona che ci ha contattato.
Il racconto del professore
Desidero segnalare l'increscioso episodio di “benvenuto”, avvenuto a Genova il 4 maggio 2019, rivoltoci da una "guida autorizzata”, la quale ci ha accolto dopo pochi minuti del nostro arrivo al porto Antico con schiaffi, aggressioni e toni minacciosi senza peraltro l'avessimo mai ingaggiata quale professionista, ma trovandosi la stessa a passare in loco.
Eravamo un gruppetto di 10 amici tra italiani e svizzeri e, date le mie competenze professionali e la conoscenza della città, mi apprestavo a illustrare la zona del porto antico indicando l'Acquario e il Bigo per le successive visite, allorché si avvicinava una donna che, senza presentarsi e con modi e toni scortesi, si intruffolava tra di noi iniziando a fare domande indebite e a farci fotografie. Chiedevo ragione delle di lei azioni ed ella, gridando, mi accusava di essere una guida abusiva e di condurre un gruppo senza autorizzazione, violando la legge.
Dati i comportamenti di molestia e le indebite accuse rivoltemi, la invitavo per diverse volte a dismettere tali comportamenti, senza ottenere alcunché poiché la stessa iniziava a fotografare gli amici e chi scrive con il suo telefono, che poneva financo a pochi centimetri dal mio viso. Cercavo dunque di dissuaderla e di discostarla, avvertendola che avrei chiamato le Forze dell’Ordine. Per nulla intimorita delle mie intenzioni ella, urlandomi, improvvisamente mi colpiva con schiaffi sul viso e la testa.
Chiamavo dunque il numero di emergenza 112 e la pattuglia dei Carabinieri di stanza al Porto Antico interveniva e attestava, anche grazie alle testimonianze degli amici, l'aggressione subita e gli atteggiamenti minacciosi e irosi della "guida autorizzata". La stessa, non paga di quanto già occorso, mi accusava falsamente di averle rubato il cellulare: le forze dell'Ordine comprovavano invece che nulla le era stato sottratto. I carabinieri identificavano la guida e lo scrivente e, nonostante il lodevole tentativo di ricondurre la guida alla ragionevolezza, la stessa manteneva atteggiamenti aggressivi e palesemente mendaci circa le di lei azioni e attribuendo allo scrivente gesti illeciti e aggressivi tanto che le dieci persone che mi accompagnavano si scagliavano verbalmente contro di essa sbugiardandola e accusandola di aver compiuto una vera e propria aggressione. Anche due passanti, del quale uno si identificava come poliziotto, attestavano gli atti di violenza della stessa guida.
A comprova delle mie ragione e che nessuna violazione di legge era stata da chi scrive perpetrata, comprovavo al sottufficiale dei CC che conoscevo uno ad uno le persone presenti, evidenziando dunque che se fosse un gruppo turistico organizzato non potrei affatto conoscere il nome e cognome dei partecipanti o loro residenza, stante inoltre il diritto inviolabile di ognuno di poter liberamente parlare, illustrare o spiegare a parenti, familiari e amici.
Pleonastico evidenziare come il deplorevole episodio abbia generato tensione e fortemente impressionato i dieci amici e i numerosi passanti,
causando anche inevitabili perdite di tempo e rovinando a tutti una giornata di festa che doveva essere di scoperta di una città magnifica e dei suoi tesori artistici.
La stessa guida pur mostrando un tesserino regionale, da un controllo del sito della Regione non risulta essere, come da lei affermato, nell’elenco regionale Guide Turistiche Nazionali (L.R. 44/1999) aggiornato al 9 aprile 2019, e neppure la stessa si ritrova negli elenchi del sito turistico del Comune di Genova “VisitGenova”.
Stante le testimonianze di passanti e degli amici presenti, nonché dell'intervento delle Forze dell’Ordine, mi riservo di procedere ulteriormente con querela e ricorso immediato per l'aggressione subita, le lesioni riportate, e per ogni altro reato che l'autorità competente vorrà evidenziare.
Auspico che le Autorità dallo scrivente adite della Regione e Comune accertino i fatti ivi descritti ed intervengano con le modalità che ritengono necessarie sulla signora che gode delle autorizzazioni regionali che abilitano alla professione, e che dimostra invece di disattendere i suoi precipui ruoli e compiti di rappresentanza e accoglienza attribuitile.
Genova e i turisti meritano altro che guide violente, isteriche, aggressive, mendaci.
Complimenti invece a chi, Regione, Comune, Enti preposti, con impegno e dedizione lavorano per la promozione e valorizzazione della città, e in particolare per il successo della manifestazione artistica dei Rolli. Parimenti desidero esprimere il personale ringraziamento, unitamente agli altri amici/che, ai tanti Genovesi, ristoratori, commercianti, operatori museali e/o semplici cittadini e passanti per la gentilezza e l’accoglienza nella loro insigne città.
Alessandro prof. dott. Tamborini
Plenipotenziario per il patrimonio storico-artistico-demo-etno-antropologico.
Docente di Scienze Religiose, Storia e Simbolismo dell’Arte Antica e Medievale
La replica dell'Associazione Guide Turistiche Liguria
In risposta a quanto accaduto sono intervenute anche Agtl (Associazione guide turistiche Liguria) e Alait (Associazione ligure accompagnatori e interpreti turistici), che hanno condannato il gesto ed espresso «dispiacere per quanto segnalato».
«Le associazioni delle guide e degli accompagnatori turistici della Liguria promuovono una rigorosa etica professionale e prendono le distanze da ogni forma di aggressività, sia verbale che fisica - scrivono in una lettera inviata a GenovaToday - Nella nostra regione, accompagnatori e guide turistiche, abilitati per professioni diverse e complementari, lavorano da sempre in sinergia per cercare di offrire la miglior accoglienza possibile al visitatore
«Senza voler in alcun modo giustificare l'accaduto, teniamo a sottolineare che lo spiacevole diverbio con la collega accompagnatrice turistica è stato sintomo di una difficile situazione in cui versano i professionisti abilitati del settore, che vedono proliferare casi di abusivismo che non vengono ad oggi sanzionati - prosegue la nota - Ogni giorno, infatti, incontriamo ciceroni e guide improvvisate che inondano la città con giri “fai-da-te” e persone senza alcuna qualifica che accompagnano viaggi ed escursioni. Chi svolge legalmente una professione turistica ha dovuto affrontare una severa prova di esame e dimostrare conoscenze approfondite delle lingue straniere e (a seconda delle proprie competenze) della geografia, della tecnica turistica e/o della storia e della storia del'arte».
«Da anni combattiamo questa battaglia a livello istituzionale, cercando di tutelare le nostre professioni che svolgiamo sì con passione, ma anche con orgoglio e con la consapevolezza di divulgare cultura - concludono le associazioni - Teniamo a precisare che rifuggiamo ogni forma di controllo eseguito da chi non ne è autorizzato: le verifiche sulle abilitazioni competono esclusivamente alle forze dell'ordine incaricate e non ai professionisti».