Lavori sul viadotto sopra le Gavette, lo storico comitato alza la voce
Il Comitato Salute Ambiente di Gavette scende sul sentiero di guerra contro i politici. A soffrire per i lavori di messa in sicurezza del ponte autostradale al di sopra del piccolo quartierino alle spalle del cimitero di Staglieno non sono solo ventinove famiglie, ma sicuramente più di un centinaio. E così gli esponenti dello storico comitato, che da anni si batte per la salute e la sicurezza delle case a ridosso della Volpara e del cavalcavia a cavalcioni del torrente Bisagno, proprio in prossimità dell’area Iren, non ci stanno.
“Non capiamo perchè - dice Fulvia Cetti, storica portavoce del Comitato - le forze politiche tengano in considerazione solo queste ventinove famiglie, mentre i dasgi per i presunti quattro anni di lavori per la messa in sicurezza del ponte li patiremo tutti noi che abbiamo le nostre finestre che si affacciano in quella zona”: Polveri, rumori assordanti h.24, viavai di tir che portano materiali. Senza contare la perdita di cinquanta posti auto nel parcheggio all’ombra del cavalcavia che verrà, ovviamente, chiuso per poter aprire il cantiere. Secondo l’antico detto genovese, però, pare che sia proprio vero che solo “Chi nu cianze nu tetta”. Coloro che hanno “miagolato” più forte e si sono attaccati al carozzone vincente, cavalcando l’onda della paura alzatasi dopo la caduta del ponte Morandi, hanno impietosito e hanno avuto udienza dalle autorità. Niente po’ po’ di meno che dal Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli.
“Con sorpresa - dice Paolo Aimè autorevole esponente del Comitato - riscontriamo che l'interesse delle Istituzioni è circoscritto solamente alle famiglie che abitano le casettine sotto il ponte”. “Nonostante - continua - gli aspetti riguardanti il grave impatto ambientale risultino estesi a tanti altri residenti”. Pare infatti che le ventinove famiglie abbiano chiesto, come è stato per le persone di via Porro, un trasferimento presso altra abitazione in un quartiere dove non sono presenti servizi scomodi e inquinanti come l’mpianto rifiuti, le rimesse Amt, le canne fumarie dell’ impianto del forno crematorio del cimitero. Oppure dei congrui risarcimenti.
I rappresentanti del trentennale Comitato Salute Ambiente di Gavette si sentono proprio la Cenerentola del quartiere. “Siamo qui a sostenere battaglie pluriennali - dicono - e un micro comitato appena sorto riesce a ottenere quello che noi non siamo riusciti in così tanto tempo”. E sì, perchè pare che per le famiglie di questo neo comitato venga emanato un decreto ad hoc nell’arco di un mese. Lo storico comitato rimane a bocca aperta, ma non vuole rimanere a bocca asciutta e incalza. “Quando hanno comprato i loro appartamenti - sottolineano - sapevano benissimo che erano sotto un cavalcavia autostradale. Ma non si sono fatti nessun problema ad acquistare”.
“La caduta di oggetti dai settanta metri della campata - continuano - non sono arrivati solo sui loro terrazzini. Ma anche sulle nostre macchine parcheggiate lì sotto. Come la vernice di quando hanno rifatto le parti in metallo. E mai nessuno ci ha risarcito nessun danno. E perchè anche il raglio del loro asino arrivi in cielo sono fermi sulle loro posizioni per andare avanti nella loro battaglia ed essere ascoltati. Hanno così inviato una lettera al ministro alle Infrastrutture, al sindaco, e al presidente del Municipio. Convinti che se non riceveranno risposta torneranno a fermare il traffico come l’estate scorsa fecero contro la Volpara.
Roberta Gallo