Terzo valico, strada urbana divenuta circuito per fuoristrada
Di seguito la lettera, che un cittadino ha inviato al Comune e alla stampa locale.
Oggetto: ampliamento sede stradale Via Chiaravagna - Via Gneo quale opera propedeutica al Terzo Valico Ferroviario, in realtà circuito da motocross.
Lo scrivente vuole segnalare che da due mesi circa il tratto di strada in questione è diventato un circuito per fuoristrada e mezzi da motocross in centro urbano. Una corsia ed alcuni attraversamenti trasversali sono sterrati, cosicchè tutto il tratto stradale si ricopre di fango durante le piogge oppure si alzano nuvole di polvere nelle giornate calde ed asciutte di questo periodo, costringendo i residenti a tenere le finestre chiuse per non respirare la polvere alzata dalle centinaia di mezzi pesanti in transito e dagli abituali veicoli. Ciò fa sì che tutto venga ricoperto da una patina di polvere: abitazioni, veicoli, panni stesi, mobili. In questa zona si respira polvere, persino la fermata dell'autobus è sterrata, quindi i pedoni od i fruitori del mezzo pubblico vengono ricoperti dalla polvere o si sporcano abiti e scarpe con il fango. Polvere che si aggiunge a quella già quotidianamente prodotta dagli impianti di cava, dalle mine e dai mezzi d'opera. La pericolosità di tale situazione, in un ambito già pericoloso per il transito giornaliero di centinaia di mezzi pesanti, che entrano ed escono da siti industriali di estrazione e lavorazione della roccia, trascinando o perdendo materiale fangoso sulla carreggiata, è evidente e pare che ad accorgersene siano solo i residenti della zona che devono obbligatoriamente transitarvi per raggiungere le proprie abitazioni, poiché le numerose segnalazioni effettuate dai cittadini pare non abbiano sortito nessun effetto nonostante il tempo intercorso. Forse deve accadere un incidente mortale perché qualcuno si muova. I cittadini residenti si chiedono quindi se, in pieno centro città, oppure in luoghi rinomati, l'amministrazione comunale avrebbe permesso una simile situazione e se, prima dei progetti avveniristici come il waterfront, non bisognerebbe manutenere le opere esistenti e tutelare e garantire la salute e l'incolumità dei propri cittadini di cui ne dovrebbe essere garante. Si allegano alla presente fotografie esplicative. Genova, 24/07/2020. In fede F.to Enrico Dagnino