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Costume e società

Cinema, in Liguria le riprese del viaggio-documentario “Nino, il Padre”

A Levanto e Bonassola si gira per il film di Odoardo Maggioni. Il regista e protagonista: «Non solo Cinque Terre: il levante ligure cornice perfetta per storie filmiche di ogni tempo»

La Liguria di ieri e di oggi, raccontata attraverso gli occhi di una famiglia. Un viaggio di ricerca e scoperta sul significato di essere padre. È essenzialmente questo “Nino - Il padre”, il cortometraggio e documentario di Odoardo Maggioni, prodotto da Macedonia Film, che avrà il territorio ligure come set. Durante il weekend scorso, sabato 25 e domenica 26 febbraio, si sono svolte le prime riprese del documentario, sotto l’organizzazione di Genova Liguria Film Commission, a Levanto e Bonassola. 

“Non solo Cinque Terre: il levante ligure è la cornice perfetta per storie filmiche di ogni tempo – dichiara Cristina Bolla, presidente di Genova Liguria Film Commission – Negli ultimi anni, Levanto e Bonassola sono state protagoniste in diverse produzioni: basti ricordare l’inglese The Bay of Silence, o più di recente il lungometraggio 3/19 di Silvio Soldini. Una Liguria quasi ‘di confine’ che esprime sensazioni peculiari, diversa ma insieme coesa con le anime e gli scenari evocativi che vanno a comporre la nostra regione”.

Le riprese del documentario saranno arricchite anche da rari materiali d’archivio, bobine di pellicola 8mm dei primi anni ‘50, contenenti filmati originali delle vacanze estive di Carlo insieme al padre, proprio a Levanto e Bonassola. Antichi “film di famiglia” che costituiscono elementi di narrazione per respirare l’atmosfera del passato, analizzare il tempo trascorso e valutare le ricadute sul presente. 

"Nino - Il padre" è uno scavo interiore nel passato di una famiglia. Racconta la storia di Carlo che chiede a suo figlio, Odoardo, di cercare a Levanto “Le due sorelline”, la barca di suo padre Nino. Dopo che Carlo rimane orfano a 12 anni, la barca viene venduta. Anni dopo, però, “Le due sorelline” è di nuovo nel porto di Levanto. Durante il viaggio di ricerca, il figlio Odoardo ripercorre i luoghi dell’infanzia di suo padre e riflette su cosa voglia dire essere genitore. 

“Avvicinandomi ai trent’anni, mi sono accorto che l’idea di avere figli non mi ha mai sfiorato – dice Odoardo Maggioni, regista e protagonista della storia – La prima persona alla quale proporre questa riflessione è stato mio padre. Rimasto orfano molto piccolo, mio padre Carlo ha sempre sofferto la mancanza di una figura paterna ma non me ne ha mai parlato. Il ritrovamento dei filmati di suo padre mi ha permesso di ripercorrere con lui i suoi ricordi di infanzia e le sue vacanze a Levanto e Bonassola”. Maggioni ha così scoperto un luogo affascinante e mutato dopo 70 anni, un luogo abitato da sentimenti e suggestioni. La voce di suo padre anima i filmati di suo nonno e costituisce, in questo passaggio di consegne, un racconto di formazione sui generis. 

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