Dialetto curioso: cosa vuol dire quando "o porpo l'é chéutto"?
Chi lo sa cucinare riesce a capire: il polpo ha un tempo di cottura lungo, ed è facile sbagliare
Si sa, in Liguria alcune delle specialità gastronomiche principali arrivano dal mare: lo si vede nei mercati del pesce dall'antica tradizione, nei piatti classici genovesi proposti da ristoranti e bistrot e... anche nei modi di dire, ovviamente.
E infatti a Genova c'è un modo di dire che recita così: "o porpo l'é chéutto". Letteralmente significa che "il polpo è cotto". Ma cosa vuol dire?
Chi lo sa cucinare riesce a capire: il polpo ha un tempo di cottura lungo, ed è facile sbagliare. Capita a volte di farlo cuocere troppo poco e lasciarlo mezzo crudo, e anche di farlo cuocere troppo, facendolo diventare di una consistenza gommosa. Ma, quando riesce, che delizia (vedi il famoso polpo cotto con patate, o stufato con funghi)!
Insomma, non è un processo semplice nè veloce: per questo quando si dice che "o porpo l'é chéutto" si intende che finalmente un processo laborioso (una lunga trattativa, un lavoro che richiede tempo, un iter complicato) è arrivato a termine con l'esito desiderato.