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Maremoto: la Liguria è a rischio? Cosa fare e come funzionano le allerte

Tutto quel che occorre sapere su queste temibili onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d'acqua

Siamo abituati a vedere maremoti o tsunami - come vengono chiamati in giapponese - di alta intensità in televisione, come calamità naturali eccezionali: scenari di distruzione, in genere lontani dall'Italia.

La Liguria è una regione a rischio maremoto?

Ma quanto è a rischio l'Italia, e la Liguria?

Il sito nazionale della Protezione Civile spiega che tutte le coste del Mediterraneo sono a rischio maremoto a causa dell’elevata sismicità e della presenza di numerosi vulcani attivi, emersi e sommersi.

Negli ultimi mille anni, lungo le coste italiane, sono state documentate varie decine di maremoti, solo alcuni dei quali distruttivi. Le aree costiere più colpite sono state quelle della Sicilia orientale, della Calabria, della Puglia e dell’arcipelago delle Eolie.

Tuttavia, maremoti di modesta entità si sono registrati anche lungo le coste liguri, tirreniche e adriatiche. Bisogna inoltre considerare che le coste italiane possono essere raggiunte da maremoti generati in aree del Mediterraneo lontane dal nostro Paese.

Anche se i fenomeni più di rilievo si sono visti in un passato ormai lontano, in Liguria non sono mancati casi ad esempio vicino a Genova e Imperia, tra il '700 e l'800.

La mappa dei forti maremoti del passato in Italia

Cos'è un maremoto?

Ricordiamo che il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d'acqua. In mare aperto le onde si propagano velocemente percorrendo grandi distanze, con altezze quasi impercettibili, ma con lunghezze d'onda (la distanza tra un'onda e quella successiva) che possono raggiungere addirittura decine di km.

Avvicinandosi alla costa, la velocità dell'onda diminuisce, mentre la sua altezza aumenta rapidamente, anche di decine di metri. La prima onda può non essere la più grande, e tra l'arrivo di un'onda e l'altra possono passare diversi minuti.

Le allerte e i messaggi di allertamento

I messaggi di allerta maremoto per eventi sismici registrati nell’area di propria competenza vengono diramati dal Cat dell’Ingv al Dipartimento della Protezione Civile. Possono essere seguiti da messaggi di:

  • aggiornamento, quando si verificano variazioni nella stima dei parametri sismici che determinano una variazione in aumento del livello di allerta rispetto a quello già emesso;
  • revoca, quando l’evento sismico registrato non dà realmente luogo all’evento di maremoto o dà luogo a un maremoto di modestissima entità;
  • conferma, quando attraverso l’analisi dei dati di livello del mare si registra la conferma strumentale di onde di maremoto o quando arriva al DPC, direttamente dal territorio, la notizia dell’avvenuto maremoto;
  • fine evento vengono emessi quando le variazioni del livello del mare osservate sui mareografi disponibili ritornano a essere confrontabili con i livelli di prima del maremoto. Il messaggio chiude tutti i messaggi d’allerta emessi in precedenza e relativi al medesimo evento.

I livelli di allerta dipendono dalla severità stimata del maremoto sulle coste italiane. Sono due:

  • Rosso: le coste italiane potrebbero essere colpite da un’onda di maremoto con un’altezza superiore a 0,5 metri e/o con un run up (la massima quota topografica raggiunta dall’onda di maremoto) superiore a 1 metro;
  • Arancione: indica che le coste italiane potrebbero essere colpite da un’onda di maremoto con un’altezza inferiore a 0,5 metri e/o con un run up (la massima quota topografica raggiunta dall’onda di maremoto) inferiore a 1 metro.

Come riconoscere un maremoto e come comportarsi

Sempre la Protezione Civile nazionale fornisce alcuni utili regole di autoprotezione.

Se sei in spiaggia o in una zona costiera e ricevi un messaggio di allerta che indica il possibile arrivo di un’onda di maremoto, oppure riconosci almeno uno di questi fenomeni:

  • forte terremoto che hai percepito direttamente o di cui hai avuto notizia
  • improvviso e insolito ritiro del mare, rapido innalzamento del livello del mare o grande onda estesa su tutto l’orizzonte.
  • rumore cupo e crescente che proviene dal mare, come quello di un treno o di un aereo a bassa quota

Allontanati e raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata (per esempio una collina o i piani alti di un edificio). Avverti le persone intorno a te del pericolo imminente.

Corri seguendo la via di fuga più rapida. Non usare l’automobile, potrebbe diventare una trappola.

Se sei in mare potresti non accorgerti dei fenomeni che accompagnano l’arrivo di un maremoto, per questo è importante ascoltare sempre i comunicati radio.

Se sei in barca e hai avuto notizia di un terremoto sulla costa o in mare, portati al largo.

Se sei in porto abbandona la barca e mettiti al sicuro in un posto elevato.

Dopo il maremoto:

  • Rimani nell’area che hai raggiunto e cerca di dissuadere chi vuole tornare verso la costa: alla prima onda potrebbero seguirne altre più pericolose.
  • Assicurati delle condizioni di salute delle persone intorno a te e, se possibile, presta i primi soccorsi.
  • Segui le indicazioni delle autorità per capire quando lasciare il luogo in cui ti trovi e cosa fare.
  • Usa il telefono solo per reale necessità.
  • Non bere acqua del rubinetto.
  • Non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua e con i materiali trasportati dal maremoto: potrebbero essere contaminati.
  • Se la tua abitazione è stata interessata dal maremoto, non rientrare prima di essere autorizzato.
  • Il maremoto può essere generato da un terremoto o da attività vulcanica: informati, quindi, anche su cosa fare in caso di terremoto o eruzione
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