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Costume e società

Lidia Poët, la prima avvocata italiana è morta in Liguria

La sua figura è finita sotto i riflettori dopo l’uscita della serie tv su Netflix "La legge di Lidia Poët", interpretata dall'attrice Matilda De Angelis

Lidia Poët è stata la prima donna ad entrare nell’Ordine degli Avvocati in Italia. Nel corso della sua travagliata carriera, ha contribuito all’attuale realizzazione del servizio penitenziario e si è adoperata per i diritti delle donne e per l’emancipazione femminile, aderendo al Consiglio Nazionale delle Donne Italiane. Forse però non tutti sanno che l'avvocata - originaria di Torino - è morta nella nostra regione.

La sua figura è finita sotto i riflettori dopo l’uscita della serie tv su Netflix La legge di Lidia Poët, che la vede protagonista. Ad interpretarla è Matilda De Angelis (miglior attrice non protagonista al David di Donatello per il film L'incredibile storia dell'Isola delle Rose) che, insieme a Eduardo Scarpetta, Pier Luigi Pasino, Sara Lazzaro, Sinéad Thornhill e Dario Aita, dona di nuovo vita a una storia di coraggio e libertà. La serie, composta da 6 episodi, è prodotta da Matteo Rovere e creata da Guido Iuculano e Davide Orsini. 

Lidia Poët è stata la prima donna d’Italia a laurearsi in legge e a chiedere l'iscrizione all’Ordine degli Avvocati di Torino nel 1883Iscrizione prima accettata e poi annullata da una sentenza della corte d’appello. Perché era una donna. Per più di trent’anni non ha potuto esercitare l’avvocatura alla luce del sole perché le regole del tempo non lo permettevano. Dopo aver praticato per anni la professione forense insieme al fratello Giovanni Enrico solo di fatto, Lidia Poët riuscì soltanto nel 1920, all'età di 65 anni, ad entrare finalmente nell'Ordine degli avvocati, divenendo ufficialmente la prima donna d'Italia ad esservi ammessa. Nel 1922 divenne la presidente del Comitato pro voto donne di Torino. E nel 1949, dopo numerosi anni di carriera e all’età di 93 anni, si spense a Diano Marina, il 25 febbraio. Venne poi sepolta nel cimitero di San Martino in val Germanasca.

La serie tv non è la storia della sua vita. Si potrebbe definire un procedural classico, con i suoi casi di puntata, gli omicidi, le indagini e i colpi di scena finali. Ma al di là dei singoli casi, al di là del mondo di fine Ottocento, l’essenziale per i produttori è stato definire il suo spirito: volendo usare una sola parola, “anticonformismo".
 

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