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Costume e società

«Genova vista dal mare è una delle cose più belle del mondo»: così Guy de Maupassant descriveva la Superba

Lo scrittore francese viaggiò parecchio in Italia, dove si innamorò delle sue città e in particolare di Genova

Sono parole d'amore, quelle dello scrittore Henri Rene Albert Guy de Maupassant rivolte a Genova, al suo mare, ai suoi paesaggi e alla sua riviera. 

L'artista, definito uno dei padri del racconto moderno, vissuto tra il 1850 e il 1893, viaggiò spesso in Italia, si innamorò perdutamente della Sicilia ma anche della Liguria e in particolare della Superba.

Ecco cosa scrisse: «Genova vista dal mare è una delle cose più belle che si possano vedere al mondo. La città si innalza in fondo al golfo, come se uscisse dai flutti, ai piedi della montagna. Lungo le due coste che si arrotondano intorno a lei per racchiuderla, proteggerla e accarezzarla, vi sono quindici cittadine, serve e vassalle, che riflettono nell'acqua le case dai colori chiari. A sinistra della loro grande patrona ci sono Cogoleto, Arenzano, Voltri, Pra, Pegli, Sestri Ponente, San Pier d'Arena; a destra, Sturla, Quarto, Quinto, Nervi, Bogliasco, Sori, Recco, Camogli, ultima macchia bianca sulla punta di Portofino, che chiude il golfo a sud est. Sopra al suo immenso porto, Genova si stende sui primi mammelloni delle Alpi, che si innalzano dietro, curvi e allungati in una gigantesca muraglia. Sul molo, la torre alta e quadrata del faro, detto 'la Lanterna', sembra una candela smisurata».

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