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Sabato, 20 Aprile 2024
Costume e società

Curiosità su Genova: vico Tana e la storia del suo nome (no, non è come immaginate)

Nessun rifugio animale all'origine del nome di questa via: era un'antica città strategica per il commercio con l'oriente in cui i genovesi, manco a dirlo, avevano un insediamento

Chi frequenta via Balbi sa che, dirigendosi verso la stazione di Piazza Principe, sulla destra, proprio poco prima della focacceria di Teobaldo tanto cara agli studenti universitari, c'è un vicoletto che si spinge nell'interno. 

Si chiama vico Tana, ed è conosciuto anche per essere l'indirizzo del Count Basie Jazz Club. Ma da dove arriva il nome di questo piccolo caruggio che, fatto il giro del palazzo, si immette in salita di Santa Brigida?

Non è un riferimento alle tane degli animali, al contrario di quel che potremmo essere subito portati a pensare dicendo: "Chì en tutti ben ascosi" (qui son tutti ben nascosti, in dialetto, ndr). Nè si tratta del cognome di un personaggio famoso. 

L'origine del nome la spiega Nino Durante ne "I caroggi ti raccontano" (Erga): il vicolo prende denominazione dalla città sita all'imboccatura del mar d'Azov, dove i genovesi si insediarono tra il XII e il XIII secolo.

Tana era un'antica città situata alla foce del fiume Don nel mar d'Azov, e le sue vestigia si trovano a 30 chilometri dall'odierna Rostov. Era un insediamento strategico, adatto per il commercio di chi si dirigeva a est verso la steppa ininterrotta, verso i Monti Altaj e la Scizia. E poi era importante anche per il commercio del mar Nero, circondato da porti greci; infine per il traffico con commercianti del nord di pellicce e schiavi portati giù dal Don, che costituiva una via fluviale molto importante.

Insomma, un luogo che faceva gola a chi nutriva interessi commerciali. Infatti diventò un importante punto di partenza del commercio dall'occidentale verso l'Asia centrale, e viceversa, tanto che vi sorse anche un piccolo insediamento genovese.

La decadenza di Tana iniziò con le guerre tra Tamerlano (che la distrusse nel '300) e l'Orda d'Oro. Le comunità commerciali occidentali tornarono nei primi decenni del XV secolo, ma l'insicurezza generale dell'area, la crescente pressione ottomana e l'utilizzo delle vie oceaniche fecero progressivamente perdere importanza all'emporio di Tana, e la città venne pian piano abbandonata.

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