Dialetto curioso: cos'è il "refrescumme"?
Usiamo questa espressione per indicare l'odore dei piatti non ben lavati specie dopo aver toccato alcuni alimenti come l'uovo
C'è un'espressione tutta genovese che indica un odore sgradevole: è il "refrescumme".
In genere questa parola viene associata all'odore stantio delle stoviglie mal lavate o non ben sciacquate soprattutto quando sono sporche di determinati alimenti che lasciano un olezzo piuttosto forte, come l'uovo, il pesce, il latte. È un termine che in genere in Italia settentrionale viene indicato con "freschino" e con cui è imparentato. Può essere generalmente utilizzato anche per indicare un odore di pesce non fresco, oppure l'odore che proviene dai canali o dalle pozze quando l'acqua è stagnante. "Ancora - specifica l'Accademia della Crusca - nell'uso comune la parola è impiegata anche per definire l'odore che talvolta possono avere le creme o, più in generale, le pietanze a base d'uovo fresco, come lo zabaione". Insomma, in ogni caso il significato è piuttosto chiaro: è una cosa 'non fresca'.
Fiorenzo Toso, nel suo "Piccolo dizionario etimologico ligure", spiega che la parola deriva da 'fresco' con il prefisso intensivo re- e il suffisso peggiorativo -umen. Secondo il Dei, Dizionario Etimologico Italiano di C. Battisti e G. Alessio (Barbèra 1975), la, parola potrebe arrivare da frescume, vocabolo di area emiliana, che significa 'odore di marcito, detto specialmente della carne', invitando, per l'etimologia, al confronto con l'alto-francese freschume. Nel dizionario di G. Boerio, in cui compare il termine veneziano 'freschin' si fa riferimento al verbo latino "fracesco, -is" ovvero 'divenir rancido, infradiciarsi, puzzare' come possibile origine del vocabolo.