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Differenze tra macaia (o maccaja), caligo e gaigo: la 'nebbia' della Liguria

Alla scoperta di tre fenomeni meteorologici comuni in Liguria

In Liguria la nebbia non è così frequente, anzi, è un fenomeno decisamente raro. Ma anche la nostra regione a volte sa stupirci, come quei giorni di caligo praticamente ininterrotta a febbraio 2021. 

La caligo non è il solo fenomeno particolare che interessa i cieli della Liguria: ci sono quelle giornate di cielo terso in cui le cime delle montagne sembrano avvolte da una "matassa" di nuvole compatte, un nastro bianchissimo e definito, e altri momenti in cui c'è una foschia umida che avvolge la costa.

Il sito istituzionale "La Mia Liguria" ha spiegato i fenomeni tipici del meteo ligure, eccoli qua con le loro differenze.

Caligo

La “caligo”, dall'omonima parola latina, si verifica di solito in primavera per la concomitanza di condizioni molto particolari, come un anticiclone abbastanza forte, un mare ancora freddo e un debole vento da sud che viaggia al pelo della superficie dell’acqua e spinge la nebbia sulla costa.

Il risultato è un banco di nebbia a pochi metri d’altezza, mentre dalle alture si assiste allo spettacolo del “mare di nubi” sottostante.

Macaia o maccaja

La parola “macaia” ha una probabile origine greca, e deriva da malakia, languore, oppure dal latino malacia, bonaccia di mare. 

Come spiega Limet, si tratta di nubi medio-basse di provenienza marittima, sospinte dal vento meridionale verso i settori costieri della regione. Esistono fondamentalmente due tipi di “maccaja”: la prima, detta “anticiclonica”, è molto comune nel periodo primaverile e trova la sua genesi nel sovrascorrimento sul freddo mar ligure, reduce dell’Inverno, delle prime apprezzabili masse d’aria calda. La seconda, “da richiamo” (o “prefrontale”), caratterizza le fasi anteriori al passaggio di una depressione, in concomitanza con l’attivazione in seno al Tirreno di flussi, più o meno profondi, umidi meridionali.

Gaigo

Il “gaigo”, invece è la nebbia che si adagia sulle dorsali appenniniche centro-occidentali della regione, da ponente a levante. È l'opposto della macaia, causata dal vento da nord e dall’umidità proveniente dalla pianura Padana che, per un effetto chiamato “stau” (le correnti d’aria cariche di umidità che si condensano seguendo i rilievi appenninici), provoca una copertura nuvolosa sul versante padano e l’effetto di una “tovaglia” sui versanti liguri.

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