Dialetto curioso: cosa vuol dire "perlengueuia?"
È una cosa che non fa mai piacere ricevere ai superstiziosi
Tra tutte le parole in dialetto genovese, una delle più bizzarre (anche solo da pronunciare tutta d'un fiato) è decisamente "perlengueuia" (o anche "sperlengueuia".
Ma cosa vuol dire questo strano termine che fa paura a chi è superstizioso?
La "perlengueuia" è la fattura, la maledizione, il malocchio, insomma una cosa che porta assai sfortuna a chi la subisce.
Secondo il "Piccolo dizionario etimologico ligure" di Fiorenzo Toso (Zona), la parola deriva dal verbo "perlenguâ", cioè "affascinare, ammaliare, stregare". Per Giovanni Casaccia, autore del "Dizionario Genovese-Italiano" scritto nell'800, la "perlengueuia" era "quel nuocere che il volgo ignorante credeva che le streghe con vista invidiosa e nociva facessero a' bambini". Il verbo compare anche nella letteratura più antica, già nel '600, con il significato di "consumare". E dunque la "perlengueuia" è considerata come un'azione che consuma la persona a suon di malefici.