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Costume e società

Dialetto curioso: cosa vuol dire 'invexendâ' e da dove arriva questa parola?

Una parola antica dalle molteplici sfaccettature

Quando vediamo una persona trafelata, indaffarata, frenetica, senza un attimo di tempo e con mille cose da fare, a Genova diciamo che è 'invexenda'. Ma cosa vuol dire esattamente questa parola, e da dove arriva?

Innanzitutto è bene chiarire che in dialetto il termine 'invexendâ' non vuol dire solo quello, ma ci sono anche altre sfumature. In generale, comunque, sono tutti significati che hanno a che fare con chi agisce in maniera frenetica e agitata, sia nel bene sia nel male. È positivo essere 'invexendati' quando si è dotati di un entusiasmo contagioso e si hanno tante idee per la testa, per contro è negativo quando si genera solo confusione dovuta magari a incapacità o inesperienza. Il termine può indicare anche uno stato di confusione interiore, quando si è combattuti tra sentimenti contrastanti e non ci si dà pace, sentendosi in qualche modo tormentati.

Ma da dove arriva questa parola dalle molteplici sfumature? Dal latino popolare 'vicenda' cioè le vicende, le cose che accadono. E infatti a Genova questo termine è famoso fin dal medioevo per indicare affari e faccende. Da qui si svilupparono poi due verbi: da un lato avexendar, inteso positivamente come avvicendarsi, impegnarsi, e dall'altro invexendar, cioè tenersi occupati ma anche mettere agitazione.

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