I 'falsi amici' del dialetto genovese: cosa vuol dire ghignon
Non è il "ghigno" come si può essere portati a pensare: tutt'altro
Anche il dialetto genovese, come tutte le lingue , ha parecchi "falsi amici", ovvero parole che - pur presentando una notevole somiglianza morfologica o condividendo le radici con termini di un'altra lingua - hanno preso significati divergenti. Ne abbiamo già parlato, e ora è il turno di un'altra parola che può essere facilmente confusa.
"Ghignon" è un altro falso amico del dialetto genovese: la parola non vuol dire - come può suggerire la pronuncia - ghigno, o sorriso, tutt'altro. Significa ripugnanza, antipatia, talvolta addirittura collera.
Quando si dice "avèi o ghignon" infatti non vuol dire avere un sorriso beffardo sulle labbra, bensì essere in collera. E quando qualcuno "mette o ghignon" vuol dire che suscita antipatia se non rabbia.
La parola ha origini basche, segno dei numerosi scambi economici e culturali della Genova antica: arriva infatti dal basco "quinon", ovvero ripugnanza.