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Costume e società

Dialetto curioso: cosa vuol dire avere una "fàccia da polena"?

A Genova chi ha la faccia tosta, l'ha come quella di una polena, che resiste agli schiaffi di vento e mare

Tra le varie espressioni che usiamo nel dialetto genovese c'è "fàccia da polena". Ma cosa vuol dire?

La polena, come tutti sappiamo, è un ornamento scultorio - spesso in legno - che si poneva all'estremità prodiera dello scafo dei velieri dal 16esimo al 19esimo secolo circa: in genere una sirena, un tritone, il dio Nettuno, o ancora uno stemma, o simboli religiosi. Come molte delle austere decorazioni del tempo, la polena aveva lo scopo di indicare il nome della nave che la ospitava a persone che non sapevano leggere (anche se talvolta in maniera contorta), inoltre avevano lo scopo di mostrare la ricchezza e la forza del proprietario.

E Genova, repubblica marinara, le polene le conosceva bene, come tutte le parti delle navi del resto: dunque il motto, tipicamente ligure, della "fàccia da polena", indica una persona con la faccia tosta. Tosta come quella di una polena, appunto, che resiste agli schiaffi del vento e del mare.

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