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Giovedì, 28 Marzo 2024
Costume e società

La storia della colonna infame del Vacchero e la leggenda del fantasma

L'infamante monumento, che ricorda la vicenda di Giulio Cesare Vacchero, fu parzialmente celato da una fontana fatta costruire dagli eredi, ma di notte è ancora teatro di sinistri avvenimenti

Probabilmente la colonna infame più nota a livello nazionale è quella milanese raccontata dal Manzoni nel celebre saggio pubblicato nel 1840: la Storia della Colonna Infame fu appunto un'appendice storica a I Promessi Sposi, ambientata durante la peste di Milano del 1630.

Il caso vuole che la colonna infame genovese, che ancora svetta in piazza Vacchero, nel centro storico cittadino, sia quasi contemporanea. Siamo infatti nel 1628, e Giulio Cesare Vacchero (o Vachero) è a capo di una congiura che mira all'uccisione del Doge e delle più alte cariche della Repubblica per dare la città in mano ai Savoia. Il piano fallisce, e le conseguenze per il Vacchero sono ovviamente terribili, come recita l'iscrizione stessa della colonna, tradotta dal latino:

“Ricordo infame di Giulio Cesare Vachero, scelleratissimo uomo, il quale avendo cospirato contro la Repubblica, mozzatogli il capo, confiscatigli i beni, banditigli i figli, demolitagli la casa, espiò le pene dovute. Nell'anno del Signore 1628”.

La fontana che ancora oggi nasconde parzialmente la colonna fu fatta erigere dagli eredi del Vacchero, sull'area degli edifici a lui appartenuti, nel tentativo di occultare l'infamante monumento. L'esecuzione fu affidata a Tommaso Carlone. L'accorgimento servì forse a celare il fatto ai molti passanti, ma non a lenire le sofferenze del Vacchero: si dice infatti che di notte il suo fantasma si aggiri spesso, disperato, intorno all'odiata colonna, nelle cui vicinanze si rischia di essere colpiti da orribili visioni.

Lo scrittore genovese Giovanni Ansaldo nel 1933 scriveva: “Genova è una delle poche città italiane che abbia ancora una bella Colonna Infame. Gli italiani, una volta, si dilettavano molto di questo genere di architettura decorativa. Ma ora hanno smesso. Preferiscono costruire le automobili”.

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