Curiosità: la bellissima citazione su Genova ne "Il gabbiano" di Cechov
Cechov nel 1894 si recò in Italia: qui passò a Trieste, Venezia, Milano, e infine a Genova
Tutti, o quasi, conoscono "Il gabbiano" di Anton Cechov, celebre scrittore e drammaturgo russo vissuto nella seconda metà dell'800.
Ma forse non tutti sanno che Cechov nel 1894 si recò in Italia: qui passò a Trieste, Venezia, Milano, e infine a Genova, dove tra le tante bellezze della città visitò il cimitero di Staglieno, che gli rimase particolarmente impresso.
Un anno dopo usciva "Il gabbiano", dramma in 4 atti originariamente ispirato alla triste storia d'amore tra una sua ex, Lika Mizinova, e il suo amante dell'epoca, lo scrittore Ignatij Potapenko.
E proprio ne "Il gabbiano" si trova una piccola perla, una dichiarazione d'amore di Cechov nei confronti dell'indimenticata Genova:
Medvèdenko: Mi consenta di chiederle, dottore, quale città straniera le è piaciuta di più?
Dorn: Genova.
Trepliòv: Perché Genova?
Dorn: C'è una meravigliosa folla nelle sue strade. Quando esci, la sera, dall'albergo, sono tutte gremite di gente. Ti muovi in mezzo alla folla senza una mèta, su e giù, a zig zag, vivi della sua vita, ti fondi con essa psichicamente e cominci a credere che in realtà sia possibile un'unica anima universale
E dire che proprio "Il gabbiano", che è una delle opere più famose di Cechov, alla prima rappresentazione nel 1896 fu un insuccesso clamoroso, tanto che Cechov stesso abbandonò la platea e rimase dietro le quinte durante gli ultimi due atti. Solo due anni dopo l'opera venne messa in scena in una nuova versione al Teatro d'Arte di Mosca: questa volta fu un trionfo. Chissà se anche per la scelta dell'animale-simbolo del dramma, che rappresenta la libertà dell'artista, Cechov si è lasciato ispirare dai gabbiani di Genova.