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Costume e società

Fabrizio De André e la strofa censurata in una delle sue canzoni più famose

Si tratta di quella che parla del "vecchio professore" ne "La città vecchia": ecco qual era il testo originale e perché è stato cambiato

Forse non tutti lo sanno ma una delle canzoni più famose di Fabrizio De Andrè, "La città vecchia", fu sottoposta a censura e una delle strofe più celebri venne cambiata.

La canzone, che risale agli anni '60, parla del centro storico di Genova e lo descrive come solo Faber sapeva fare, in un colorato caleidoscopio in cui spiccano le figure degli ultimi tanto cari al cantautore: le prostitute, i "quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino", i ladri, gli assassini e "il tipo strano, quello che ha venduto per tremilalire sua madre a un nano". La morale c'è, è in pratica il riassunto del pensiero che caratterizza il cantautore, ed è contenuta negli ultimi versi di questo brano amatissimo dai genovesi: non bisogna giudicare, bensì capire, d'altronde "se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo" come tutti.

Come è stato ricordato domenica 2 gennaio nel programma di Corrado Augias "Città Segrete" dedicato a Genova e andato in onda su Rai Tre, la canzone all'epoca fu parzialmente censurata in una delle sue strofe più celebri, ovvero quando De André parla del vecchio professore che - mentre di giorno disprezza le prostitute - di notte le va a cercare tra i caruggi.

La canzone infatti originariamente diceva: "quella che di giorno chiami con disprezzo specie di tr*ia / quella che di notte stabilisce il prezzo della tua gioia", ma la censura si abbatté sul testo per quel termine considerato troppo volgare. Questi versi così furono sostituiti in via definitiva con "quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie / quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie".

Il testo venne così modificato per ogni versione della canzone, anche dunque per quelle successive in studio e dal vivo: a dire la verità, una prima versione contenente la frase originaria fu incisa, ma a causa della censura venne ritirata dalla stessa etichetta discografica Karim, e ne esistono solo poche e rarissime copie stampate.

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