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Costume e società

Perché a Genova viene ricordato il 30 giugno 1960

Quel giorno si tenne a Genova uno sciopero generale contro la decisione del Msi di svolgere nel capoluogo ligure - medaglia d’oro della Resistenza - il congresso nazionale

Anche quest'anno, come sempre, sono previste manifestazioni, musica e cultura per celebrare il 30 giugno 1960. Ma come mai questa data è così importante per Genova? Cosa è successo?

Lo spiega bene il sito della Cgil Liguria: alla fine degli anni cinquanta, la necessità di lasciarsi alle spalle gli eccessi ideologici della guerra fredda e di allentare le gravi tensioni sociali innescate dal 'miracolo economico' modificò l’agenda politica del paese e spinse le classi dirigenti a confrontarsi con i problemi connessi all’eventualità di una 'apertura a sinistra'. Eppure, nonostante l’emergere di fattori internazionali e nazionali favorevoli a tale svolta, gli avvenimenti sembrarono prendere una piega diversa. Nei primi mesi del 1960, infatti, la giovane e fragile democrazia visse una delle crisi più lunghe e gravi della sua storia.

Il quadro politico

Dopo la caduta dell’ennesimo esecutivo centrista (il secondo governo Segni) avvenuta nel febbraio 1960, per circa due mesi si susseguirono alcuni tentativi di aprire ai socialisti. Tuttavia, i settori più conservatori dell’economia e della politica si scagliarono contro questa ipotesi. I principali soggetti che intervennero a frenare la nuova formula governativa furono la Confindustria di De Micheli e alcune influenti personalità delle gerarchie ecclesiastiche.

Alla fine, una soluzione fragile fu trovata dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi che decise di affidare al democristiano Fernando Tambroni l’incarico di costituire il nuovo governo. Questi dette vita ad un esecutivo monocolore che però aveva bisogno dei voti del Movimento sociale italiano, partito di ispirazione neofascista. Dopo un primo tentativo fallito, a fine aprile Tambroni riuscì ad ottenere la fiducia dal Parlamento.

Il congresso nazionale del Msi che doveva tenersi a Genova

Dopo un paio di mesi di calma apparente, la situazione precipitò il 30 giugno. Quel giorno, infatti, si tenne a Genova lo sciopero generale cittadino, indetto dalla Camera del lavoro contro la decisione del Msi di svolgere nel capoluogo ligure, medaglia d’oro della Resistenza, il congresso nazionale.

La manifestazione, organizzata dalla Cgil e dalle associazioni partigiane riunite nel Consiglio federativo della Resistenza, si risolse in una débâcle per i missini, costretti a fuggire dalla città, e in una umiliazione per le forze dell’ordine, costrette a difendersi dalla furia dei manifestanti.

L'evento del 2022

Le celebrazioni di quest’anno per ricordare i fatti del '60, organizzati dalla Camera del Lavoro di Genova insieme all’Anpi, prevedono un ricco programma.

Come di consueto si terrà la manifestazione con partenza alle ore 16.30 da Piazza della Vittoria. Il corteo si fermerà sotto il Ponte Monumentale per rendere omaggio ai 1.863 caduti partigiani e ai 2.250 deportati morti nei campi di concentramento. Dopo la deposizione delle due corone, il corteo si sposterà in largo Pertini dove si alterneranno gli interventi di Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro di Genova, Paolo Berizzi giornalista e scrittore, Massimo Bisca Presidente Anpi Genova. Al termine delle orazioni saranno deposte due corone: la prima alla lapide di Sandro Pertini e la seconda a quella di Fulvio Cerofolini. E’ la prima volta che il corteo del 30 Giugno omaggia la figura di Cerofolini al quale nel marzo scorso, su richiesta dell’Anpi, il Comune di Genova ha dedicato il porticato del Teatro Carlo Felice.

Il programma della giornata continua presso l’Area Archeologica dei Giardini Luzzati dove alle ore 18,30 sarà presentato il libro di Paolo Berizzi “E’ gradita la camicia nera”. In serata, presso i Giardini Luzzati a partire dalle ore 20.30, Camera del Lavoro e Anpi omaggiano la città con il concerto dei Garrapateros e degli From Arabia to Calabria.

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