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Premiato il 18enne Simone: è il più giovane iscritto al registro donatori di midollo d'Italia

Originario di Bolzano, ha ricevuto la targa "Fabrizio Frizzi", istituita per ricordare il noto conduttore che nel 2000 donò il midollo per salvare la vita di una bambina

Si chiama Simone Borzaga, abita a Bolzano ed è il più giovane donatore di midollo osseo del 2018 iscritto al Registro Nazionale Italiano dei Donatori di Midollo Osseo (Ibmdr), istituito all’ospedale Galliera di Genova.

A Simone è stato consegnato, lunedì, la seconda edizione del premio Fabrizio Frizzi, destinato al donatore di midollo più giovane iscritto al registro e istituto per ricordare il noto conduttore televisivo, anche lui iscritto al Registro Italiano dei Donatori, che nel 2000 donò il midollo osseo a una bambina di 11 anni di Verona salvandole la vita. La targa è stata consegnata dal presidente della Regione Liguria, Giovani Toti, e dal direttore dell'Ibmdr, Nicoletta Sacchi.

Lo scorso anno, in occasione della prima edizione del premio, che aveva avuto come cornice la Partita del Cuore allo stadio Marassi, era stato premiato Davide Borghero, il più giovane donatore dell’anno 2017. Oltre a Simone Borzaga, lunedì sono stati premiati altri due giovani donatori liguri: Simone Masnata (il più giovane donatore ligure del 2018) ed Ester Benedetti, campionessa di nuoto sincronizzato di Savona (Testimonial del premio Frizzi).

«Con questo premio - ha detto il governatore Toti - vogliamo ringraziare questi ragazzi che hanno seguito il suo esempio e sono per noi motivo di grande orgoglio. Vogliamo ringraziare anche i professionisti del Registro Italiano dei Donatori di midollo, un’eccellenza tutta genovese e ligure che quest’anno festeggia il trentesimo compleanno. Donare è un gesto di grande generosità verso il prossimo, tanto più in questi casi perché chi dona il midollo non conosce la persona a cui sta salvando la vita».

«Donare il midollo per salvare la vita degli altri - ha aggiunto la vicepresidente e assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale - è un grande gesto di umanità di cui questi ragazzi stanno dando prova. Il loro è anche un esempio per tanti coetanei che possono decidere di donare una speranza a chi la sta perdendo. Un grazie per il prezioso lavoro all’ équipe del Registro italiano donatori che abbiamo l’orgoglio di ospitare in Liguria».

L’età media dei donatori di midollo, a oggi, è di 29 anni. Particolare importanza, dunque, assume l’iscrizione dei più giovani al Registro, che può essere effettuata al compimento dei 18 anni e fino ai 35. La donazione, poi, può essere effettuata fino ai 55 anni, anche se di solito vengono selezionati donatori di giovane età per garantire una maggiore probabilità di successo del trapianto. I donatori iscritti al Registro Italiano sfiorano i 600mila, di cui 445mila attivi, e dunque sotto i 55 anni. Purtroppo, solo una persona su 100mila è compatibile con chi è in attesa di una nuova speranza di vita. Il 2019 rappresenta una data importante per l’Ibmdr poiché proprio quest’anno ricorre il trentennale della sua fondazione.

«Anche quest’anno - aggiunge Nicoletta Sacchi, direttore dell’ Ibmdr - nel ricordo di Fabrizio Frizzi, persona di grande impegno civile e sensibilità, desideriamo offrire un semplice riconoscimento ai giovani che ogni anno non solo si iscrivono al Registro nazionale italiano, ma arrivano a donare il loro midollo a favore di uno sconosciuto. Nel 2018, sono 230 gli italiani che hanno donato per salvare altrettanti pazienti, spesso bambini. Questo numero era già un record perché non si era mai raggiunto in quasi 30 anni di attività del Registro Nazionale. Nel 2019 però abbiamo sfondato anche questo tetto e, ad oggi, con molte donazioni ancora programmate, oltre 260 ragazzi si sono sottoposti al prelievo di CSE salvando altrettanti pazienti».

Proprio quest’anno il registro compie 30 anni: istituito nel 1989 dall’ospedale Galliera, ha sede nel  Laboratorio di Istocompatibilità dell’Ente. Riconosciuto come Registro Nazionale Italiano dalla Legge 6 marzo 2001, n°52, ed in seguito dall'Accordo Stato / Regioni del 5.10.2006 (provvedimento n. 2.637) come "sportello unico" per la ricerca di cellule staminali ematopoietiche (CSE) da non familiare per finalità di trapianto, ha lo scopo di procurare ai pazienti in attesa di trapianto che non trovano un donatore idoneo e compatibile all'interno della famiglia, un potenziale donatore adulto sano, volontario, non consanguineo, o una unità di sangue cordonale donata a scopo solidaristico, al fine di consentire il trapianto con elevate probabilità di successo.

La donazione di midollo osseo è l’unica cura efficace contro molte malattie del sangue come leucemie, linfomi e mielomi, talassemie, disordini congeniti dell’età pediatrica e, in casi particolari, malattie autoimmuni e tumori solidi, consiste nel trapianto di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche.

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