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Vaccini, scontro in Regione. Viale: «Ritorno al fascismo»

Per Lega Nord e M5S servirebbero campagne di sensibilizzazione anziché sanzioni per chi non si adegua

«Un ritorno al fascismo»: così Sonia Viale, vicepresidente della Regione Liguria con delega alla Sanità, Lega Nord, commenta la legge Lorenzin, quella sui 10 vaccini obbligatori per l'iscrizione a scuola che già aveva suscitato alcune perplessità in seno alla giunta regionale. 

Questa volta, a finire al centro delle polemiche, sono le sanzioni previste per chi non si adeguerà: per Viale si tratta del ritorno a un Paese che impone e perde la cultura della formazione sui temi centrali per la vita delle famiglie. Insomma la vera strada da percorrere per convincere i cittadini dell'importanza delle vaccinazioni, secondo la vicepresidente, è quella della cultura e della conoscenza, e non delle multe. E Viale si dice pronta a boicottare la legge Lorenzin.

E la polemica è servita: «Toti impugni la legge Lorenzin, il provvedimento è irricevibile e con possibili profili di incostituzionalità - tuonano i consiglieri regionali M5S Gabriele Pisani e Andrea Melis - la prassi vaccinale resta una grande conquista medica e sociale, ma l'approccio coercitivo e calato dall'alto è quanto di più sbagliato per raggiungere il vero obiettivo: le soglie minime europee di copertura vaccinale. Il M5S propone una legge che preveda la creazione di un Canale Verde di consulenza prevaccinale e si sorveglianza degli eventi avversi alla vaccinazione».

A rispondere, i consiglieri regionali Pd Raffaella Paita e Valter Ferrando: «Parole gravissime quelle dell'assessore Viale che parla di fascismo. E i grillini tradiscono una certa avversione nei confronti dei vaccini, criticando l'obbligatorietà sancita per legge e sostenendo che sarebbe meglio avviare percorsi di sensibilizzazione. Ma la misura dell'obbligatorietà è stata una scelta inevitabile di fronte al preoccupante fenomeno di disinformazione di questi ultimi anni che ha indebolito la copertura vaccinale e ha riacceso focolai di malattie che credevamo debellate. Quindi cos'è più importante? Salvaguardare la salute dei nostri bambini o aspettare che persone disinformate indeboliscano la politica di vaccinazione del Paese?

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