Toti apre il cantiere del grande Centro e arriva l'affondo di Berlusconi
Il presidente della Liguria chiude la convention 'Italia al centro' a Roma e apre il cantiere che dovrà trasformare partiti e partitini nella grande casa dei moderati
Il presidente della Liguria Giovanni Toti chiude la convention tenutasi a Roma 'Italia al centro' e apre il cantiere che dovrà trasformare la nebulosa di partiti e partitini nella grande casa dei moderati. Indicativa la presenza anche del ministro Maria Stella Gelmini, che ha precisato di essere lì in veste istituzionale. Ma è evidente che qualcosa si muove e Silvio Berlusconi, con un video, prova a mettere in guardia: "Il centro è di Forza Italia"
Toti tira dritto e, rivolgendosi a Matteo Renzi e Carlo Calenda, sono chiare: "Io dico agli amici di Azione e di Italia Viva: mettiamo le cose una dietro l’altra. Partiamo dai temi, circoscriviamo il dialogo sui temi, mettiamo in fila gli argomenti e poi vediamo chi sta con chi". Il numero uno della Liguria ha citato alcuni argomenti come la necessità di investimenti per l'Italia, i rigassificatori, gli investimenti nella rete idrica, il libero mercato, l'europeismo e l'atlantismo, le semplificazioni.
Toti poi affronta anche la questioni degli immigrati di seconda generazione e apre allo ius scholae: "È evidente che l'Italia non può essere il Paese in cui sbarcano tutti e si dice benvenuti, non ce lo possiamo permettere. Ma é altrettanto vero che quando parliamo del metodo di integrazione di chi vive e studia con i nostri figli é un'altra cosa, sono cresciuti e nati qui in Italia, su questo dobbiamo confrontarci. È una domanda retorica, ma mentre in Gran Bretagna stanno per fare un primo ministro di origine curda o pakistana, noi stiamo ancora a chiederci se un ragazzo che ha fatto le scuole con i nostri figli abbia diritto di essere italiano? Poi se quel ragazzo gioca nella squadra del cuore e fa anche gol la cittadinanza gliela diamo subito".
Tra gli interventi quello di Carlo Calenda e del sindaco di Genova Marco Bucci. Presenti sindaci, parlamentari, ministri e leader politici di altri partiti, per una mattinata di confronto sui temi al centro dell’agenda politica attuale, sul percorso verso le elezioni del 2023 e sul futuro del Paese. Molto nutrita la rappresentanza ligure, ringraziata dal Presidente Toti dal palco, grazie alla presenza di molti dirigenti, eletti ed attivisti. Per la Regione presenti gli assessori Cavo, Scajola e Giampedrone insieme ai consiglieri Anzalone, Menini, Bozzano, Boitano. Per Genova, gli assessori Brusoni e Maresca, il consigliere comunale Pellerano e municipale Rinaldi. Per Spezia gli assessori Gagliardi e Casati oltre al coordinatore provinciale Figoli. Da Sarzana il consigliere Ponzanelli. Molti i sindaci del Ponente: De Michelis di Andora, Za Garibaldi di Diano Marina, Biasi di Vallecrosia, Orengo di Badalucco e Cogno di Taggia.
Il Centro si prepara. "Questa volta siamo partiti davvero, ora dobbiamo andare avanti”. Ma a rompere le uova nel paniere arriva Silvio Berlusconi, con un video pubblicato sui social: "Ho letto che si riunisce un cantiere per costruire il Centro del Paese, ma vorrei ricordare a questi signori e a tutti i cittadini che il Centro siamo noi. Il Centro è Fi, che in Italia è un partito indispensabile perché costituisce la testimonianza e la continuazione della tradizione liberale, cristiana, garantista, europeista, dei principi e dei valori della società occidentale".
Un affondo a cui tutti, da Toti a Calenda, rispondono con una sola voce, rimarcando che il Centro non è e non può essere di Forza Italia e basta. Semmai 'è di tutti' come ha detto il leader di Azione. Berlusconi sa che quel Centro è un pericolo per il suo partito, dove ci sono forti mal di pancia, dove ci sono i moderati (rappresentati dai ministri forzisti) che hanno sempre le valigie pronte per lasciare un partito che non sentono più il loro, dopo che questo si è appiattito sulle posizioni degli alleati sovranisti. E forse non è un caso che all’evento ci fosse proprio Maria Stella Gelmini, la quale ha chiarito: "Grazie a Toti per l'invito. Mi hanno chiesto perché vai alla convention di Toti? Io non sono alla ricerca di collocazioni politiche ma da ministro ritengo un dovere confrontarmi, quando mi viene chiesto, sull'agenda di governo. Poi vedo che c'è un grande dibattito dal punto di vista politico ma questo appartiene ai leader di partito".
Fonte: Today.it