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Toti assente in aula, Sansa: «Ottomila euro al mese per fare il passacarte»

All'opposizione non è piaciuta l'assenza del presidente Toti durante il consiglio regionale, nonostante il governatore avesse assicurato sulla consegna in giornata delle risposte alle interrogazioni di sua competenza

Nel corso della seduta del consiglio regionale di martedì 24 novembre 2020 il presidente della giunta Giovanni Toti ha annunciato che nel pomeriggio, in qualità di vicepresidente della Conferenza delle Regioni, vista l'assenza del presidente Bonaccini, sarebbe stato chiamato a partecipare a una serie di incontri istituzionali in videoconferenza, fra cui un'audizione in Prima Commissione del Senato sulle migliori pratiche sulla gestione del covid e poi all'assemblea generale di Confindustria Genova, ma ha comunque garantito che entro la giornata sarebbero state consegnate le risposte alle interrogazioni di sua competenza, richieste dai consiglieri.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha polemizzato sul fatto che il presidente Toti ha assunto sia la delega al bilancio che la sanità: «Questo inevitabilmente stravolge il funzionamento del Consiglio. Quanto è accaduto oggi continuerà nel tempo perché lei - ha aggiunto rivolgendosi a Toti - è anche presidente della Regione ed è evidente che questo metterà in difficoltà l’Assemblea e oggi questo problema si manifesta in maniera evidente».

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha dichiarato: «Quest è la prima seduta di sindacato ispettivo e io temo che le interrogazioni e le interpellanze vanno discusse in aula, perché questa è la sede dove vanno discusse». Il consigliere ha sottolineato che è stata una scelta del presidente assumere anche le deleghe a sanità e bilancio, «ma questo rende il Consiglio menomato della capacità ispettiva che gli è propria e pone un problema politico».

Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha dichiarato, rispetto all’annuncio del presidente Toti: «Era già scritto, lo sapevamo che sarebbe finita così perché questo è inevitabile quando si vogliono troppi poteri». Il consigliere ha chiesto al presidente l’ora in cui è arrivata la convocazione al Senato sottolineando che Toti avrebbe dovuto avvertire tempestivamente l’Assemblea.
«Oggi buttiamo via ulteriori soldi - ha concluso - e questo non va bene perché ogni seduta costa 8mila euro». 

Angelo Vaccarezza (Cambiamo con Toti Presidente) ha ribattuto alla minoranza: «Oggi credevo si dovessero fare delle proposte sull’ordine dei lavori, invece ho sentito la solita arringa. Credo che questo non sia il momento di esprimere giudizi, che vanno espressi in altre occasioni». Il consigliere ha invitato i colleghi di minoranza a sospendere gli interventi polemici e di affrontare gli argomenti all’ordine del giorno. «Le vostre obiezioni – ha concluso – non sono condivisibili».

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente) si è dichiarato fortemente preoccupato: «Queste nostre obiezioni sono importanti perché, altrimenti, rischiamo di essere ridotti a passacarte e prendere ottomila euro al mese per fare il passacarte non è giusto, soprattutto nei confronti dei cittadini». Il consigliere ha aggiunto: «Il dibattito è il sale della democrazia ed è ben diverso da una risposta scritta, il Consiglio deve essere trattato con il dovuto rispetto».

Pippo Rossetti (Pd-Articolo Uno) ha citato il regolamento del Consiglio e ha sottolineato: «Ritengo contro natura che sia la giunta a decidere volta per volta se risponde informa scritta o orale alle interrogazioni e alle interpellanze dei consiglieri regionali». Rossetti ha invitato il presidente a rispondere in aula alle iniziative consiliari, almeno fino alla fine della seduta del mattino. «È legittimo che lei faccia il suo dovere di assessore – ha aggiunto – ma deve consentire anche ai consiglieri di fare il proprio ed è impensabile che tutti i martedì ci sia sempre la domanda se il presidente ci sarà o no».

Lilli Lauro (Cambiamo con Toti Presidente) ha attaccato la minoranza: «Pochi giorni fa  abbiamo fatto una seduta monotematica sul Covid e il Consiglio, dunque, ha continuato a lavorare. Io credo – ha aggiunto - che i cittadini hanno scelto Toti e il suo modo di fare politica e chiedo formalmente al presidente di partecipare all’incontro con Confindustria perché tante aziende, a causa dell’emergenza, temono di dover licenziare i propri dipendenti». Lauro ha invitato il presidente a mettere a regime il sistema della risposta per iscritto ai consiglieri.

Il presidente della giunta Giovanni Toti ha preso nuovamente la parola e ha ribattuto: «Credo che quello che accade oggi sia pienamente rispettoso del Regolamento del Consiglio. Io ho proposto che, se qualche consigliere avesse urgenza, di inviare con altrettanta urgenza la risposta scritta altrimenti nella prima seduta utile avrà la risposta in aula. Il regolamento – ha sottolineato - è rispettato sia nella lettera che nella sostanza. Se, invece, ne facciano una questione politica dico che oggi abbiamo assistito alla dittatura della minoranza e non della maggioranza». Il presidente ha concluso: «Tanta indignazione non è coerente con una gestione dell’aula che in questi ultimi trent’anni ha visto interrogazioni che sono arrivate a fine legislatura senza avere una risposta».

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