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Politica

Ucraina e 25 aprile, ancora scintille tra l'Anpi e Toti

Su bandiere Nato e invio delle armi

Altro scontro tra il presidente della Regione Giovanni Toti e l'Anpi di Genova sul tema dell'invio di armi per la guerra in Ucraina e dell'accostamento tra lotta partigiana e situazione attuale. 

"Sa di polemica elettorale a tutti i costi l’insistenza del presidente Toti sulle bandiere Nato alle manifestazioni del 25 aprile. Le bandiere della pace e quelle dell’Anpi parlano per tutti e per tutto. Il presidente si concentri se mai sull’ evitare condiscendenze verso troppi nostalgici del ventennio. La Resistenza è una cosa seria". Queste le dure parole di Massimo Bisca, presidente dell'Anpi di Genova, in risposta alla nuova presa di posizione del governatore, favorevole all'invio delle armi, citando ancora una volta la lotta partigiana. 

"La Nato è l’ombrello che difende tutti noi - aveva detto Toti - e ha difeso la nostra libertà dalla seconda Guerra Mondiale a oggi e non credo che rinnegare la Nato sia qualcosa che si lega ai valori della Resistenza"

"Liliana Segre dice una parola definitiva: quando un Paese è invaso - ha aggiunto Toti - non si può essere né indifferenti, né equidistanti. È ovvio che si sta accanto a chi oggi subisce un’odiosa aggressione e si difende in tutti i modi possibili. Non c’è nessuna polemica con Anpi. Il 25 aprile noi celebreremo coloro che hanno combattuto e sono morti per la nostra libertà e lo hanno fatto con un fucile in mano, dato dalle potenze amiche. Ci sono valori - ha concluso Toti - per cui vale la pena combattere e morire, questo vale per l’Italia e per gli amici ucraini".

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