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Nuove telecamere nel centro storico, Crucioli: "Il pugno di ferro non è la soluzione"

Il consigliere di 'Uniti per la Costituzione' contro la giunta dopo la notizia dell'installazione di 736 nuove telecamere di videosorveglianza

Mattia Crucioli, consigliere comunale di 'Uniti per la Costituzione', si scaglia contro la giunta dopo la notizia dell'installazione di 736 nuove telecamere di videosorveglianza nel centro storico di Genova, sommate alle 234 già presenti si sale a quota 1.000.

"La nostra città ad essere il comune più videosorvegliato d'Italia - attacca Crucioli - e trovo le dichiarazioni della Giunta gravemente inadeguate per svariati motivi. Innanzitutto, è noto che la videosorveglianza non ha alcuna funzione preventiva, specialmente riguardo ad alcuni tipi di reato, ma semplicemente un'utilità investigativa dopo che il reato è stato commesso. Inoltre, non è mostrando il 'pugno di ferro' che si può pensare di fornire una soluzione seria per un territorio così complesso, i cui problemi diversificati hanno un unico comune denominatore: la mancanza di una visione che non sia né quella del parco giochi per lo 'sballo', né la cartolina patinata per turisti, ma un pezzo di città reale che deve essere protetto e valorizzato".

"È necessaria, immediatamente, una politica attenta e in ascolto delle esigenze e delle criticità reali del territorio e delle persone che lo abitano - conclude il consigliere di 'Uniti per la Costituzione' -  che da anni non trovano riscontro da parte delle istituzioni. L'amministrazione ha il compito di sedersi a un tavolo insieme a tutti i soggetti attivi nel quartiere e immaginare un futuro possibile, non di calare dall'alto risposte costose, inutili e dagli inquietanti risvolti repressivi".

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