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Staccapanni, il Comune pensa ai lucchetti contro chi rovista

L'assessore Matteo Campora ha risposto: «Dobbiamo trovare una soluzione, per esempio implementando la raccolta di indumenti nelle parrocchie e nelle associazioni, ma anche installando contenitori meno vulnerabili e muniti di lucchetti»

Non si sono ancora placate la polemica relative al "daspo urbano" per coloro che frugano nei cassonetti nell'immondizia, con l'assessore  Stefano Garassino che ha spiegato: «Nessuno colpirà chi prende cose per fame ma solo chi getta fuori roba rendendo i punti Amiu non igienici». Nella seduta del 13 marzo 2018 del Consiglio comunale di Genova Lorella Fontana della Lega ha sollevato un altro problema, quello relativo al progetto "Staccapanni", chiedendo se sia ipotizzabile una soluzione alternativa per la raccolta degli indumenti usati, in modo da non incentivare i furti da parte di nomadi e di soggetti ai margini della società che vengono spesso sorpresi a frugare nei cassonetti utilizzati per la raccolta.

Campora: «Contenitori meno vulnerabili e muniti di lucchetti»

L'assessore all'ambiente e ai rifiuti Matteo Campora ha risposto: «Il problema è sotto gli occhi di tutti. Il contratto con Auxilium ed Emmaus è scaduto il 31 dicembre scorso e, se da un lato c’è la volontà di mantenere questo importante servizio, dall’altro occorre trovare una soluzione al problema, per esempio implementando la raccolta di indumenti nelle parrocchie e nelle associazioni, ma anche installando contenitori meno vulnerabili e muniti di lucchetti».

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