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Sori, si è dimesso il sindaco: «Frattura insanabile con la maggioranza»

Mario Reffo, sostenuto dalla lista Per Sori, era stato eletto nella primavera del 2019 con il 53,62% delle preferenze

Mario Reffo, sindaco di Sori, ha formalizzato le sue dimissioni a causa di fratture politiche insanabili con la maggioranza di centrodestra. Reffo era stato eletto nella primavera del 2019 con il 53,62% delle preferenze, strappando Sori al centrosinistra, dopo l'amministrazione di Paolo Pezzana.

È lo stesso Reffo a spiegare i motivi dell'addio, in una lettera inviata a consiglio comunale e segretario: «Vi è una frattura insanabile tra la mia volontà e lo scopo che voglio dare a questa amministrazione e quello che la maggioranza che mi sostiene vuole. Ma io non sono l'uomo del compromesso».

L'ormai ex Primo cittadino scrive che «sin dal principio, la motivazione che mi ha spinto a candidarmi è stata quella di fare le cose che a Sori nessuno aveva mai fatto. Non ho ambizioni politiche e non mi interessa il consenso. Per 45 anni ho ascoltato i soresi nella farmacia e so benissimo di cosa c'è bisogno. Ho pensato scioccamente che anche la mia maggioranza avrebbe accettato questa posizione, ma più passava il tempo e più mi rendevo conto che aveva giuste e legittime aspirazioni politiche che cozzavano spesso con quanto volevo fare».

Reffo non risparmia la minoranza: «Avevo chiesto un'opposizione costruttiva e non ideologica, avevo chiesto un aiuto indiretto e anche diretto, in privato. Ho ricevuto l'esatto contrario. Ho una visione a-politica del mio mandato. Maggioranza e opposizione hanno un'esclusiva visione politica e ideologica del governo del Paese e, allora, se loro sono in perfetta sintonia e io no, sono io che devo andarmene».

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