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Partecipate: sindacati sul piede di guerra, sciopero unitario il 14 luglio

Cgil, Cisl, Uil e Cisal hanno dichiarato uno sciopero per martedì 14 luglio 2015 per protestare contro l'approvazione della delibera sulle aziende partecipate del Comune di Genova. Previsti disagi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Con l'approvazione delle delibere sulle aziende partecipate, il Sindaco e il Consiglio Comunale hanno segnato, nel metodo e nel merito, una profonda frattura con i dipendenti di queste società e con le Organizzazioni sindacali che li rappresentano.

Al contrario di quanto avrebbe dichiarato il signor Sindaco, non è mai esistito un accordo con le Confederazioni su questo argomento.

I tentativi fatti nei giorni scorsi di avviare con alcuni assessori un confronto non si sono mai realizzati, a quanto ci risulta, proprio per un intervento contrario dello stesso Sindaco.

Non sono dunque comprensibili certe dichiarazioni che dimostrano o cattiva conoscenza delle vicende o pura falsità.

La decisione di blindare il Consiglio è inoltre un atto di distanza dalla città, dai lavoratori; dimostra incapacità di comunicare, come ampiamente dimostrato in questi anni, e paura del confronto e delle opinioni diverse. Certo, al riparo da orecchie indiscrete, si può dire ciò che si vuole senza contradditorio. Non ci stupiscono, nel caso, le dichiarazioni accreditate al capogruppo Pd, scimmiottatura di quanto altri personaggi della politica nazionale più autorevoli di lui  dichiarano quotidianamente: chi si oppone al loro pensiero (??) è contro la modernità, contro le assunzioni, corporativo, ecc.

Sarebbe bene facessero una riflessione sul loro ruolo, su cosa rappresentano realmente nel mondo del lavoro, loro e certa politica inconcludente.

Le scriventi OO.SS. esprimono dunque netta avversione a quanto approvato.

Si è scelto di intervenire sul salario dei lavoratori (Signor Sindaco, la smetta di parlare di compatibilità economiche! Non serve essere professori per sapere che gli accordi si fanno se tra le parti si trova “compatibilità”) senza avere un minimo di strategia su queste aziende. Come se la situazione delle stesse, dei loro lavoratori, dei cittadini che usufruiscono dei loro servizi, non meritassero una riflessione e proposte serie. Ma evidentemente questo è tutto quello che la mediazione politica e l’allargamento della Giunta consente ed un conto è parlare nei convegni, l’altro agire.

Nonostante la scarsa disponibilità al confronto dimostrata nei nostri confronti fino a oggi, se ci saranno idee, proposte, che da tanto tempo chiediamo, il sindacato è pronto a sedersi al tavolo.

Se invece si pensa che il metodo di amministrare una città sia quello di svolgere il semplice compitino, blindarsi a Palazzo Tursi, accondiscendere agli equilibri politici, non confrontarsi con i lavoratori e chi li rappresenta, si sappia che il sindacato non lo consentirà, e tantomeno i cittadini e lavoratori di tutte le aziende partecipate che scenderanno in sciopero martedì 14 luglio.

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