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Scarpino chiusa, rifiuti alla Volpara: Comune pronto a emettere ordinanza

Se la relazione della Protezione Civile non convincesse la Provincia a far riaprire la discarica, il sindaco e l'assessore Garotta sono pronti a fare la loro parte, anche ricorrendo a una eventuale ordinanza

Ieri in consiglio comunale si è parlato anche dell'emergenza della discarica di Scarpino. L'assessore Valeria Garotta ha spiegato come «i dati topografici raccolti da Amiu in questi giorni, confermano che non ci sono spostamenti di rifiuti all’interno della discarica. Domani (oggi ndr.) ci sarà un vertice; se la relazione della Protezione Civile non convincesse la Provincia a far riaprire la discarica, il sindaco e io faremo la nostra parte, anche ricorrendo a una eventuale ordinanza».

«Abbiamo tenuto volutamente i toni bassi - prosegue Garotta -, ma in questi mesi non abbiamo mai perso di vista il percorso strategico per realizzare il ciclo dei rifiuti che abbiamo in mente, e che ci porterà a usare Scarpino come una discarica di servizio. Nei prossimi mesi estenderemo la raccolta dell’organico a tutta la città. Amiu sta progettando un bio digestore. Abbiamo affidato uno studio di un macchinario per il trattamento spinto dei rifiuti. Il cda di Amiu è in riunione per deliberare la realizzazione dell’impianto per il trattamento secco/umido».

Per il momento i rifiuti vengono dirottati nel silos di Volpara.

Di seguito gli interventi dei consiglieri.

Rixi: Scarpino è un disastro annunciato: dal 1998, dopo la chiusura di Scarpino 1, nulla è stato fatto. Da almeno 10 anni, Amiu e Comune sapevano che era necessario prendere provvdimenti. Siamo una delle città con il più basso tasso di differenziata.

Gioia: i vertici di Amiu hanno presentato le dimissioni? Qualora non lo avessero fatto, l’amministrazione le chiederà, per loro incapacità manifesta?

Lauro: se la Provincia non darà il consenso alla riapertura, il sindaco emetterà un’ordinanza. Ma anche se la Provincia riaprirà Scarpino, cosa succederà? Il problema non è riaprire per qualche mese, ma avere un progetto.

Pignone: credo che stiamo vivendo un “già visto”, un effetto Napoli. Un’emergenza che si potrebbe trasformare in un incubo. Una discarica già in emergenza che si gestiva come fosse eterna. Se avessimo avviato qualche anno fa il discorso sull’impiantistica, oggi saremmo in una diversa situazione. La discarica è in discussione da un punto di vista strutturale. Allora chiedo alla Protezione Civile l’impegno a predisporre un piano di evacuazione della città, nell’eventualità gravissima che la discarica potesse riversarsi su Sestri

Farello: nella malaugurata ipotesi che Scarpino avesse problemi di agibilità, occorre un piano per affrontare la situazione, e non può essere una deroga. Il consiglio comunale fatica a prendere decisione, ma qualcuna l’abbiamo presa: è giunto il momento di chiedere ad Amiu un piano industriale. Una volta individuate le responsabilità, bisogna risolvere le situazioni. Il Comune deve affrontare anche i problemi dei comuni che conferiscono a Scarpino

Musso: si sono succedute i problemi attraverso le varie amministrazioni. Gli ultimi tre sindaci hanno proposto soluzioni diverse e nessuna di esse è stata portata a termine. La giunta, oggi, fa i conti con un problema di urgenza che prima non c’era.

Pastorino: emergenza gravissima, dobbiamo attrezzarci e informare i cittadini che è necessario differenziare i rifiuti. Avremmo già dovuto farlo.

Putti: è il momento di assumersi le responsabilità ci aspettiamo anche qualche qualche cambio sostanziale da parte di Amiu. Poi bisogna ridurre i materiali conferiti in discarica. Siamo disponibili per informare i cittadini. Ci aspettiamo una posizione netta e forte della giunta sul piano regionale dei rifiuti.

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