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Rimpasto giunta Comune Genova, Rixi: «Doria sotto scacco del Pd»

Edoardo Rixi, capogruppo della Lega Nord nel Comune di Genova, commenta il rimpasto della giunta comunale annunciato oggi dal sindaco Doria con la sostituzione all’assessorato allo Sviluppo economico di Francesco Oddone con Emanuele Piazza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

«È evidente che Doria sia ormai stato letteralmente sotto scacco del Pd e il rischio peggiore è che l’attività amministrativa e istituzionale del Comune di Genova venga pilotata da un sistema di potere che ha fallito su tutti i fronti. Nonostante non più tardi di ieri Doria in aula mi abbia risposto che non esiste la lottizzazione in Iren o in altre società ex municipalizzate, caso strano il nuovo assessore è un dirigente Iren e caso altrettanto strano sia tra gli autori del Jobs Act di Renzi».

«Quella del nuovo assessore allo Sviluppo economico è la seconda nomina, nell’arco di una settimana, riconducibile in modo preoccupante al sistema Pd. Giovedì scorso ricordo è stato nominato nuovo direttore generale di Amiu Ivan Strozzi: ex a.d. della gestione fallimentare della spezzina Acam – scelto dall’allora assessore comunale alle Partecipate Paita -, quasi settantenne dalla salute non proprio di ferro, indagato dalla procura di Messina e scelto dal sindaco Marino alla guida dell’Ama di Roma».

«Sono due coincidenze o il Pd si sta spartendo tutti i “posti a sedere”? Con questi presupposti di partenza, il 2015 non lascia sperare nulla di buono: non vorremmo assistere ad altre “casuali” nomine Pd, per esempio, con l’entrata in funzione della nuova Agenzia unica del trasporto. Non vorremmo soprattutto che i lavoratori continuassero a pagare, come nel caso di Amt e Amiu, l’incapacità degli amministratori delle società controllate da una certa parte politica e che i cittadini genovesi si trovassero con sempre meno servizi».

«Infine, con tutti gli assessori che si potevano sostituire visto che hanno data ampia prova di non essere stati in grado in oltre 2 anni di mandato di affrontare problemi come sicurezza, rifiuti, tpl o diritto alla casa si è scelto proprio di andare a sostituire l’assessorato che forse faceva più comodo al Pd renziano, quello allo sviluppo economico e al lavoro. Sarà un caso anche questo o è la dimostrazione che Doria è ormai sotto ricatto di un solo partito?».

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