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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Parchi storici: Tursi favorevole al 'curatore', ma non ci sono i soldi

Unanime parere favorevole alla necessità di dotare ville e giardini di un 'curatore', cioè, come in un museo, di una figura tecnica di altissimo livello. Ma il bilancio non permette soluzioni di questo tipo

Dopo un lungo lavoro da parte degli uffici comunali e della Consulta del Verde, il Consiglio di ieri è iniziato con l'incontro delle commissioni I - Affari istituzionali e generali e IV - Promozione della città, a occuparsi del regolamento d'uso dei parchi storici comunali.

All'incontro, presieduto da Leonardo Chessa (Sel), erano presenti l'assessore Italo Porcile, il presidente del Municipio Levante, Nerio Farinelli, l'assessore Paola Ravera per il Municipio Centro est e rappresentanti delle associazioni Italia Nostra, Legambiente, Amici dei Parchi di Nervi.

«È un 'regolamento per l'uso' - sottolinea Porcile - che si rivolge a cittadini e turisti perché imparino un uso corretto dei 20 parchi storici della nostra città, un patrimonio ambientale e culturale straordinario costituito da veri e propri 'monumenti viventi'», ma è anche una normativa che pone vincoli precisi per la gestione e le manutenzioni.

L'adozione di questo regolamento, che si ispira ai principi della cosiddetta 'Carta di Firenze' proposta nel 1982 dal Comitato internazionale dei giardini storici e adottata in tutto il mondo, comporterà perciò cambiamenti organizzativi; è stato questo il principale argomento del dibattito svoltosi in aula, con interventi di Cristina Lodi e Claudio Villa (Pd), Alessio Piana (Ln), Guido Grillo (Pdl), Antonio Bruno e Gian Piero Pastorino (Fds), Clizia Nicolella (Lista Doria), Stefano De Pietro (M5s).

Trattandosi di beni di elevato valore non solo ambientale, ma artistico e storico, tutti gli interventi convergono sulla necessità di dotare ville e giardini di un 'curatore', cioè, come in un museo, di una figura tecnica di altissimo livello, che acquisisca la conoscenza del parco storico in tutta la sua complessità e possa definirne le modalità d'uso e di gestione, nonché la qualità degli interventi necessari.

Poiché i parchi storici sono anche molto diversi l'uno dall'altro e sparsi per tutto il territorio comunale, sarebbe giusto che i curatori fossero diversi e che ogni curatore avesse la responsabilità di alcuni giardini o ville, riuniti per affinità o per vicinanza; oppure che ci fosse addirittura un curatore per ogni parco.

Allo stato attuale il bilancio non permette soluzioni di questo tipo, perciò «si cercherà - conclude Chessa - una soluzione realistica, che vada nella direzione giusta ma sia compatibile con gli attuali vincoli di bilancio».

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