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Stop alla caccia allo storno: il Tar accoglie il ricorso degli animalisti

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento varato lo scorso giugno: attesa per il verdetto finale

Ennesimo stop per la caccia in deroga allo storno, aperta su provvedimento della Regione dal 25 settembre al 15 dicembre: il  Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste, accordando una sospensiva, di fatto rendendo illegale (e punibile penalmente) sparare agli storni. 

La caccia in deroga allo storno era stata approvata per difendere le coltivazioni di ulivi, e autorizza un numero massimo di 2.000 cacciatori ad abbattere circa 11.000 storni. Il provvedimento, sottolineando dalla Regione, aveva ottenuto parere preventivo favorevole da parte dell'Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, anche se no contemplava l’indicazione di inserire nella norma il divieto di sparare entro 100 metri dagli ulivi.

La giunta Toti si era già vista bocciare il provvedimento lo scorso anno, quando il Tar condannò la Regione in via definitiva, mentre quest’anno si parla ancora soltanto di sospensiva. Per conoscere le motivazioni sarà necessario aspettare il 27 ottobre, quando è fissata la discussione per i rilievi sollevati nel ricorso, ma lo stop ha inevitabilmente suscitato le reazioni dell’opposizione, con il Movimento 5 Stelle che ha definito la giunta «pluri-recidiva. Ancora una volta sbatte contro il muro della legge, vedendosi respingere dal Tar ligure la delibera del giugno scorso sulla caccia in deroga allo storno - è il commento di Marco De Ferrari, portavoce dell’M5S in Regione - Esattamente come nel dicembre scorso, quando un provvedimento pressoché identico era stato annullato, con tanto di condanna al pagamento di svariate migliaia di euro per le spese legali a carico della Regione, cioè di tutti i cittadini».

«Da oggi abbattere storni in Liguria torna ad essere vietato dalla legge. Una buona notizia. Peccato che per arrivarci sia stato necessario ancora una volta un decreto di un tribunale amministrativo. Evidentemente Mai e Toti proprio non vogliono farsi una ragione del fatto che la caccia allo storno in deroga è illegale, preferendo tirare avanti a testa bassa, anche a costo di spendere soldi pubblici in ricorsi e azioni legali - conclude Mai - Una follia che dimostra in che mani è la nostra regione».

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