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Caccia, in Regione una proposta per tornare ad arco e frecce

Scoppia la polemica per l'inserimento all'ordine del giorno di un emendamento che consentirebbe ai novelli arcieri di cacciare daini, caprioli e camosci

Infuria la polemica per l’inserimento nei lavori del consiglio della Liguria di una proposta di legge che, nel caso in cui venisse approvata, consentirebbe di utilizzare anche arco e frecce nella caccia ai cervidi.

La proposta, presentata dalla Lega Nord a firma di Edoardo Rixi, Maurizio Torterolo e Giovanni Bruzzone e poi rivista dalla commissione Attività produttive del consiglio Regionale , ha scatenato le proteste delle associazioni animaliste principalmente a causa di due emendamenti. Il primo, come sottolineato anche dall’Enpa, autorizzerebbe l’utilizzo di munizioni con piombo «per eludere i pronunciamenti del Tar ed i pareri scientifici dell’Ispra circa la pericolosità del consumo con cottura di carni di ungulati contenenti minuscoli frammenti di piombo delle munizioni, il cui uso era stato sospeso due volte», ma a suscitare la maggior parte delle reazioni indignate è il secondo, che consentirebbe a novelli arcieri di aggirarsi per i boschi a caccia di caprioli, daini e camosci.

«Infilare una freccia nel corpo di un grosso animale come un cervide quasi mai lo ucciderà subito o rapidamente ma lo condannerà ad una agonia lenta ed atroce», tuonano gli animalisti, che da Facebook hanno lanciato un appello in vista dell'imminente discussione della proposta in consiglio Regionale: «Vi preghiamo di inviare mail ai consiglieri, affinché non approvino questa ennesima barbarie a beneficio di qualche decina di patetici Robin Hood al contrario, che rubano la vita a poveri animali per un crudele passatempo».

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